L'attivo dei delegati della Cgil del gruppo Hera, tenutosi lo scorso 3 aprile a Bologna, ha ribadito la contrarietà della Cgil alla decisione assunta dagli azionisti pubblici di ridurre la quota di partecipazione pubblica dal 51% al 38% nella multiutility leader nei servizi ambientali, idrici e energetici, confermando la volontà dell'intera organizzazione sindacale a proseguire la mobilitazione, in forme anche innovative, coinvolgendo non solo i lavoratori ma pure l'intera cittadinanza.
La Cgil Emilia Romagna e le federazioni di categoria regionali di Filctem, Fp e Slc, dando seguito alle decisioni prese nell'attivo dei delegati, hanno formalizzato oggi in conferenza stampa la proclamazione dello sciopero di otto ore del gruppo Hera, che si terrà martedì 28 aprile.
La Cgil, nelle parole del suo segretario generale, Vincenzo Colla, afferma che “con la decisione di oggi apriamo una vertenza rispetto alle scelte della proprietà pubblica. Lo sciopero è un punto di partenza, non di arrivo”. Infatti, prosegue Colla, “continueremo la mobilitazione, perché è una miopia politica scendere sotto il 51% del controllo pubblico di Hera, e i nostri sindaci, a partire da quello del capoluogo, rompono il loro patto di sindacato. È un'operazione di sconfitta: vogliono far credere che con il 38% potranno controllare come prima, ma non sarà come prima, non c'è una risposta strutturale, è solo un pieno di benzina. È gravissimo, poi, che questa azione venga portata avanti in forma clandestina, senza coinvolgere la comunità, convocando assemblee pubbliche, prima del voto in consiglio comunale”.
Inoltre, ricorda il leader della Cgil regionale, “come non vedere che così si acuisce il distacco delle persone dalla politica, il referendum popolare del giugno 2011 ha detto no al nucleare e alla privatizzazione dell'acqua, ma se Bologna e Modena scendono sotto il 51% questo riguarda anche la perdita di controllo delle reti idriche, e i grandi fondi di investimento – già investitori privati istituzionali di Hera – hanno come unico interesse fare operazioni finanziarie e non investimenti per migliorare la qualità dei servizi e il contenimento delle tariffe”.
Altrettanto grave è il mancato rispetto del protocollo d'intesa, siglato nel 2013 da Daniele Manca, sindaco di Imola e presidente del Comitato di sindacato Hera spa, con Cgil, Cisl e Uil nazionali, insieme ai sindaci di Padova e Trieste, che impegnava i comuni a mantenere in seno al gruppo “una loro partecipazione in misura pari al 51% delle azioni". “Gli accordi, quando si firmano, vanno rispettati”, rileva Colla.
Anche per sensibilizzare l'opinione pubblica e i cittadini della regione sull'impatto che la vendita di azioni pubbliche avrà sulle comunità locali, i lavoratori e le famiglie, il 28 aprile – in concomitanza con l'assemblea degli azionisti di Hera – si terrà a Bologna una contro-assemblea che, sostiene Colla, “eleggerà il nostro presidente, che ci rappresenterà”, con le conclusioni di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.
Cgil Emilia Rom.: Privatizzazione Hera fa acqua da tutte le parti
Il 28 aprile sciopero di otto ore dei lavoratori del gruppo. A Bologna contro-assemblea con Susanna Camusso
9 aprile 2015 • 00:00