Oltre mille i lavoratori e le lavoratrici che hanno partecipato stamattina ai tre presidi – Bomporto, Castelnuovo Rangone, Finale Emilia – nell’ambito della mobilitazione, sostenuta anche da scioperi di categoria/Rsu, di Cgil e Uil contro il Jobs act e le politiche economiche del Governo Renzi che continuano ad essere inadeguate per affrontare la crisi e i suoi effetti sociali.
Durante i presidi, diverse le rivendicazioni avanzate da delegati e sindacalisti di Cgil e Uil. I segretari modenesi di Cgil e Uil, Tania Scacchetti e Luigi Tollari, erano presenti al presidio di Finale Emilia. Negli interventi, è stato sottolineato come, malgrado la propaganda del Governo sulla ripresa, i segnali di ripartenza sono ancora assai timidi, legati prevalentemente alle aziende che esportano. "Anche l’aumento delle assunzioni con contratti a tutele crescenti non rappresenta nuova occupazione, ma in larga parte trasformazione di contratti già in essere. L’aumento delle assunzioni con le tutele crescenti è dovuto principalmente agli sgravi contributivi previsti dalla Legge di Stabilità 2015. Inoltre, il nuovo contratto, anziché ridurre le disparità nel mondo del lavoro, allargando diritti e tutele, alimenta nuove divisioni tra vecchi e nuovi assunti, privando questi ultimi di importanti tutele dello Statuto dei lavoratori, a cominciare dal reintegro in caso di licenziamento ingiustificato. Contrastare il Jobs act, significa anche rivendicare una diversa politica sugli ammortizzatori sociali", secondo i sindacati provinciali.
Alla fine dei presìdi, una delegazione comprendente Scacchetti e Tollari, è stata ricevuta da prefetto e direttore dell’Inps di Modena, ai quali sono state illustrate le ragioni della mobilitazione, in particolare la preoccupazione sulla situazione degli ammortizzatori sociali nella nostra provincia.
Fra pochi giorni, scadrà il finanziamento per il 2015 della cig in deroga, strumento che ha coinvolto circa 22.000 lavoratori in Emilia Romagna, di cui si stima 4.000 a Modena. In assenza di investimenti pubblici e privati per la creazione di nuova occupazione, il rischio è che per diverse centinaia di lavoratori si aprano le porte della disoccupazione e/o cali di orario significativi. Al direttore dell’Inps, è stata anche segnalata la necessità di rivedere le tempistiche di pagamento delle indennità di cassa integrazione in deroga, per le quali ci sono ritardi di 7-8 mesi. A tale proposito, il direttore dell’Inps, Cimino, ha esplicitato che a seguito dello sblocco dei decreti ministeriali, pubblicati nei giorni scorsi, anche a Modena nelle prossime settimane sarà possibile procedere al pagamento delle indennità del 2014 (settembre-dicembre). Il prefetto Di Bari, nel concludere l’incontro, ha assicurato di inviare le richieste dei sindacati sugli ammortizzatori (rifinanziamento della deroga e dei contratti di olidarietà, riforma in senso universale degli ammortizzatori) e le iniziative di Cgil e Uil di contrasto al Jobs act, che continueranno anche attraverso la presentazione di piattaforme, sia per i rinnovi dei contratti nazionali di lavoro che di quelli aziendali.
Cgil e Uil Modena: mobilitazione contro il Jobs act
Oltre mille lavoratori hanno partecipato ai tre presìdi nella provincia, organizzati dai sindacati
26 maggio 2015 • 00:00