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Il confronto con il governo deve continuare, ma l’esecutivo dovrà dare riposte concrete e realizzabili già nella prossima Legge di stabilità. Questo il messaggio lanciato oggi (giovedì 13 luglio) dall'Attivo nazionale unitario dei quadri e dei delegati di Cgil, Cisl e Uil sulla cosiddetta “fase 2” della previdenza, che si è tenuto all’Hotel Nazionale di Roma.
"Cgil, Cisl e Uil sono determinate a continuare il confronto con il governo per sviluppare i temi individuati un anno fa nel verbale di sintesi – spiega una nota - e realizzare così un nuovo disegno organico, sostenibile economicamente e socialmente, per il nostro sistema previdenziale, in coerenza con la piattaforma sindacale unitaria”. Ma il tavolo, precisano Cgil, Cisl e Uil, dovrà portare “a risposte positive da concretizzare già nella prossima Legge di bilancio. Il sindacato è mobilitato per conseguire questi obiettivi".
I segretari confederali Roberto Ghiselli (Cgil), Maurizio Petriccioli (Cisl) e Domenico Proietti (Uil) hanno innanzitutto rilanciato la proposta della pensione contributiva di garanzia "per dare prospettiva previdenziale ai giovani e a chi ha carriere lavorative fragili". Questa pensione "dovrà essere incardinata nel sistema contributivo, ma con dei correttivi solidaristici, sostenuti dalla fiscalità generale, e dovrà valorizzare anche il lavoro di cura e le specificità di genere".
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Centrali i nodi della flessibilità in uscita e del superamento degli automatismi legati alle aspettative di vita, poiché "non è pensabile ipotizzare ulteriori aumenti dell'età pensionabile, dal momento che già oggi le norme italiane sono fra le più penalizzanti in Europa. Occorre tenere conto dei profili sociali e delle differenze legate ai singoli percorsi lavorativi".
Nella “fase 2” si deve intervenire anche sulla previdenza complementare. L’obiettivo dei sindacati è "rimuovere gli ostacoli che oggi limitano l’accesso ai lavoratori dei settori pubblici e privati, a cominciare dai dipendenti delle piccole e piccolissime imprese". Altrettanto importante, poi, è "favorire l'investimento di una parte delle risorse dei Fondi pensione contrattuali in investimenti strategici per il Paese" e arrivare "alla parificazione della tassazione fra lavoratori pubblici e privati".
Cgil, Cisl e Uil, inoltre, concordano nella necessità di "sostenere la tutela del potere d'acquisto dei trattamenti pensionistici in essere" e ribadiscono le richieste di riforma della governance di Inps e Inail e di completare il processo di separazione contabile tra previdenza e assistenza. "Siamo consapevoli - concludono Ghiselli, Petriccioli e Proietti - che questo confronto si svolge nella fase particolare di fine legislatura: proprio per questo chiediamo coerenza e concretezza, poiché l'unica e ultima possibilità di intervenire è la Legge di bilancio”.