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"L'Italia, assediata dalle fiamme e dalla siccità, ha urgenza innanzitutto di una seria politica di prevenzione degli incendi e contemporaneamente della risoluzione della crisi idrica, a partire dalla riduzione degli sprechi”. Così in una nota la Cgil nazionale. “L'assenza di piogge e l'aumento delle temperature hanno favorito l'innescarsi degli incendi e reso più facile il compito di coloro che non si fanno scrupoli a devastare interi territori. Riteniamo necessarie ai fini della prevenzione – prosegue la confederazione – una seria manutenzione del territorio, operazioni di pulizia e realizzazione di fasce parafuoco”. “Per affrontare interventi all'altezza della gravità della situazione, servono – sottolineano ancora a corso dItalia – più risorse, più mezzi e aumentare il personale. Nonostante le numerose difficoltà il corpo dei Vigili del fuoco sta operando al meglio".
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Sul fronte emergenza siccità, la Cgil evidenzia come “la riduzione delle piogge (-65,4%) e una dispersione media di acqua nelle nostre reti idriche del 40% hanno aggravato la crisi del nostro Paese, che questa estate ha raggiunto livelli storici. La regione a soffrire di più per servizi idrici inefficaci – ricorda la confederazione, citando i dati Italia Sicura – è la Sardegna, con una dispersione del 54,8%, seguita da Molise (47.2%), Campania (45.8%), Sicilia (45.6%) e Lazio (45.1%)”.
“Privatizzare il servizio, e quindi gestire l'acqua come una merce, con il solo obiettivo di trarne profitto, non è la soluzione, e i dati lo dimostrano: a Cagliari, Grosseto, Firenze, Trieste, dove sono subentrati gestori privati, la dispersione è addirittura superiore al 40%. Nessun beneficio in termini di investimenti e efficacia del servizio”. “Rilanciamo quindi una contrattazione per lo sviluppo sostenibile in attuazione del nostro Piano del lavoro – conclude la Cgil –, che abbia tra i capisaldi del confronto i temi del dissesto idrogeologico, la manutenzione del territorio e la gestione della risorsa idrica”.