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“Ci sono affermazioni condivisibili nella relazione del ministro Toninelli, contenute nella relazione di stamani alla commissione Trasporti della Camera. Sostenere che in Italia c’è la necessità di sviluppare al massimo la cura del ferro e la intermodalità è la linea politica da tempo indicata dalla Cgil”. A parlare è il segretario confederale Vincenzo Colla che, seppur d’accordo con la via indicata dal ministro - specie a proposito della indicazione del migliore funzionamento delle tratte regionali, vera e propria via crucis di migliaia di lavoratori studenti pendolari - valuta come “non coerente con essa la prima azione politica di Toninelli che ha di fatto messo in discussione le arterie infrastrutturali oggi già poste in cantiere e finalizzate essenzialmente al completamento del sistema della mobilità complessivo”.
A parere del dirigente della Cgil, “le grandi arterie di comunicazione nazionali ed europee devono funzionare come una piattaforma integrata sul territorio del Paese”. Il sindacalista invita perciò il Ministro a ragionare su questo punto ed esprime l’auspicio che “superata la fase di propaganda elettorale, si possa finalmente passare alla gestione e al funzionamento del sistema dei trasporti” rammentandogli inoltre che “la libertà di movimento delle persone è un diritto costituzionale e deve perciò essere garantito”.
Colla rimarca come soprattutto le infrastrutture ferroviarie, il sistema dei porti e le piattaforme logistiche siano “gli assi strategici per il rilancio economico, quindi dell’occupazione, ma anche di un ridisegno di sostenibilità ambientale”. Ecco perchè il segretario confederale propone al ministro di avviare al più presto “un confronto di merito con le confederazioni sindacali per individuare priorità e fattibilità delle opere, come già avvenuto con il protocollo “Connettere l’Italia””.