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Un evento straordinario che porterà a Roma tutti i leader sindacali del Vecchio Continente per discutere di migranti e rifugiati e prendere finalmente decisioni concrete. “Al movimento sindacale europeo e a tutta la politica diciamo che non si può più aspettare, non possiamo fare come la Commissione europea che continua a prendere tempo. La conferenza di Roma può essere l'occasione per far diventare la proposta italiana del migration compact totalmente condivisa”. A spiegare i dettagli dell'appuntamento – in calendario per il prossimo 15 giugno – è Fausto Durante, responsabile delle Politiche europee e internazionali della Cgil, tra i promotori di una conferenza attesa da mesi, poi rinviata più volte a causa delle vicende terroristiche.
L'ipotesi è stata avanzata proprio dalla Cgil (appoggiata da altri sindacati, tra cui quelli spagnoli, portoghesi e greci) durante l'esecutivo della Ces del 12 e 13 aprile all'Aja. In realtà, se ne sarebbe dovuto discutere ben prima, ma l'esecutivo della Ces era previsto proprio il giorno dell'attentato a Bruxelles. L'idea iniziale era quella di una giornata di mobilitazione del sindacato europeo sui migranti e i rifugiati, per cui in prima battuta si era pensato alla capitale belga, cosa impossibile da fare dopo gli attentati. Poi si è ipotizzato di ripiegare su Parigi, ma anche lì non c'è stata la possibilità per la Ces di scendere in piazza. “Già questi due fatti – sottolinea Durante – ci danno l'idea di come il terrorismo abbia risvolti concreti e pesanti. In due città così importanti come le capitali del Belgio e della Francia, pensare a una manifestazione di massa sui migranti è diventato quantomeno complicato. Abbiamo chiesto al sindacato tedesco, ma non ci sono state le condizioni neppure per Berlino”.
Alla fine si è deciso comunque di accogliere la sollecitazione della Ces dando vita all'evento straordinario che avrà luogo a Roma il 15 giugno. “Pensiamo di interloquire – spiega Durante – con il governo italiano e con il presidente del Consiglio Matteo Renzi che sul tema dei migranti, a giudizio unanime del sindacato italiano, rispetto al resto dell'Europa ha una posizione che tende ad affrontare positivamente la questione attraverso la proposta del cosiddetto migration compact. Una proposta che, sia pure parziale e limitata, rappresenta comunque un avanzamento e un'assunzione di responsabilità rispetto all'attendismo e alla mancanza di prospettiva e di coraggio che le autorità europee fino a questo momento hanno dimostrato”.
A Roma ci saranno i rappresentati dei lavoratori di tutta Europa. “Tutto il movimento sindacale – spiega – deve, e sottolineo deve arrivare alla conclusione che non si possono più far prevalere egoismi nazionali, rendite di posizione, atteggiamenti da scaricabarile. Anche nel mondo sindacale europeo, in modo particolare nelle regioni più ricche del Centro e del Nord e, per ragioni opposte e speculari, nelle zone più povere dell'Est, la questione è vista come un pericolo per la coesione, mentre è esattamente il contrario”.
Ovviamente ci si rivolgerà anche al mondo della politica, spiega l'esponente della Cgil: “Dobbiamo convincere l'insieme delle istituzioni, i 28 Stati membri e tutte le autorità, della necessità di affrontare la questione con spirito di umanità, solidarietà e integrazione. Non dimentichiamo che siamo nella culla del modello sociale; la Carta dei diritti fondamentali e i trattati istitutivi dell'Unione dicono che dobbiamo accogliere i rifugiati e i richiedenti asilo. Inoltre, le questioni legate all'andamento demografico del Vecchio Continente e le politiche per l'invecchiamento attivo rendono cruciale la partecipazione dei migranti al mondo del lavoro, proprio per conservare il benessere dello stato sociale che fin qui abbiamo costruito. La conferenza di Roma – conclude Durante – diventa quindi un evento per discutere di tutto questo. Speriamo di farlo con Renzi. Sicuramente ci sarà il commissario europeo all'immigrazione Dimitris Avramopoulos. Può essere l'occasione per far diventare il migration compact una proposta totalmente condivisa”.