“Questo governo ha ereditato una norma (l’articolo 177 del Codice degli appalti, ndr) in cui si legge che l’80% delle attività in house in aziende della distribuzione, come nel gas e nell’elettrico, devono essere appaltate. Il governo, che a parole parla di nazionalizzazione, dimostri con i fatti nella manovra di bilancio di essere contro liberalizzazioni selvagge di interi settori e impedisca che grandi aziende si trasformino in stazioni subappaltanti. Su questo punto, i sindacati sono determinati e pronti ad andare allo sciopero”: è quanto ha detto oggi Emilio Miceli, segretario generale Filctem Cgil, nel suo intervento all’assemblea unitaria Filctem, Flaei e Uiltec, per il varo dell’ipotesi di piattaforma del ccnl elettrico.
“Sulla questione dei perimetri contrattuali – ha proseguito il dirigente sindacale –, non si può distruggere un intero mondo in cui si sono conquistati diritti e livelli di qualità alti, gettandoli in un pentolone, dove le libertà e i diritti dei lavoratori non possono trovare spazio di vita”.
“D’ora in poi, l’orario di lavoro deve diminuire – ha concluso il leader sindacale –, le mille forme in cui questo si dovrà determinare andranno negoziate, ma è necessaria un’inversione di tendenza. L’orario contrattuale deve coincidere il più possibile con l’orario effettivo. Per fare questo, abbiamo bisogno di più assunzioni e di regolare il lavoro straordinario. Questi sono elementi di garanzia per i lavoratori, perché altrimenti il lavoro coincide con la vita e la vita con il lavoro, e questo non deve succedere”.