PHOTO
Sono tornati a protestare in piazza affiancati dai sindacati, i 105 lavoratori del bacino prefettizio, il "contenitore" che dovrebbe essere considerato prioritario per l'appalto di servizi di igiene ambientale ma che, di fatto, rimane inattivo a discapito di disoccupati che attendono inutilmente una nuova occasione lavorativa.
Il sit in è stato organizzato da di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb, di fronte la Prefettura di Catania "per mantenere alta l'attenzione delle istituzioni e dei cittadini su una nuova vertenza simbolo della città" e per chiedere un nuovo confronto ufficiale con il Prefetto che probabilmente - ma non esiste ancora una data ufficiale- potrebbe tenersi entro una settimana, vista anche la grande disponibilità dimostrata sino ad oggi dall'Ufficio territoriale del governo.
Le richieste più importanti sono quelle che i rappresentanti sindacali hanno già espresso pubblicamente la scorsa settimana, e cioè chiedere la variazione del "capitolato d’appalto del servizio di Igiene ambientale comunale inserendo la “premialità” che consenta ai 105 lavoratori di essere subito assunti (su questo punto il Comune di Catania è già al lavoro con l'obiettivo di ottenere questa integrazione), l’immediata assunzione a tempo determinato dei lavoratori del bacino e infine, che venga riconosciuta la formula del bacino ‘nominativamente blindato’, in modo che sia opponibile anche negli anni futuri”. Con i lavoratori oggi, erano presenti esponenti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e USB e relative sigle di categoria.