“Chiediamo che si cambi il capitolato d’appalto del servizio di Igiene ambientale comunale inserendo la “premialità” che consenta a 105 lavoratori di essere subito assunti. E che il bacino venga riconosciuto ‘nominativamente blindato’, in modo che sia opponibile anche negli anni futuri”. È questa la richiesta di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb di Catania i cui segretari generali Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli, Giovanni Musumeci e Corrado Tabita Siena stamattina (28 settembre) hanno affiancato nella protesta silenziosa in piazza Duomo, il gruppo di oltre 100 ex lavoratori di aziende in crisi che nel tempo hanno finito per riempire un grande bacino in Prefettura; un "contenitore" - spiegano i sindacati - che dovrebbe essere considerato prioritario per l'appalto di servizi di igiene ambientale ma che, di fatto, rimane inattivo a discapito di disoccupati che attendono inutilmente una nuova occasione lavorativa.
“La città ha bisogno che questi cittadini lavorino, sia perché si tratta di persone che hanno sempre operato con competenza, sia perché hanno il diritto di ricevere uno stipendio dignitoso e onesto, visto che esiste un’occasione concreta per ripartire – spiegano i sindacalisti di tutte le sigle interessate alla vertenza - Per questo ci aspettiamo che la Prefettura e il Comune, che è poi la stazione appaltante, ci aiuti in questa battaglia". L’ultima gara d’appalto è andata deserta e forse la riunione di domani potrebbe anche essere l’occasione giusta per conoscere la nuova data. L’età dei media degli ex lavoratori che compongono il cosiddetto “bacino prefettizio” è di 50 anni.