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L’attesa dovrebbe aggirarsi attorno ai 60 giorni, ma arriva più spesso alle 360 giornate per oltre mille lavoratori in tutta la provincia di Bergamo:questa è la situazione che la Cgil provinciale sta registrando in merito all’erogazione della Cassa integrazione in deroga, il particolare strumento di sostegno al reddito destinato a quei lavoratori che non hanno i requisiti per accedere né alla cassa integrazione guadagni ordinaria né straordinaria. E' quanto si legge in una nota.
Per questa tipologia di ammortizzazione sociale viene firmato, volta per volta, un accordo in azienda col sindacato oppure presso le associazioni di categoria. La comunicazione viene, poi, trasmessa alla Regione che a sua volta la invia al sistema approntato dalla Provincia.
“Ci risulta che tra quelle già vagliate, eppure in gravissimo ritardo, ci siano le domande di oltre un migliaio di lavoratori in tutto il territorio provinciale” ha riferito oggi Orazio Amboni della Cgil di Bergamo. “Fra queste, non vengono conteggiate le molte ancora non caricate nel sistema e ancora non processate, di cui non si conosce il numero preciso: molte richieste, infatti, sono sospese per la complessità della procedura che in appena pochi anni è cambiata già diverse volte, disorientando consulenti del lavoro e associazioni di categoria che le compilano molto spesso in maniera inesatta o incompleta. Di questi casi manca di frequente l’informazione alle stesse aziende, che attendono invano una risposta senza sapere di avere commesso errori”.
“Le ultime casse a venire pagate (e nemmeno tutte, tra l’altro) risalgono al periodo di richiesta fra il gennaio e il marzo del 2015. Ciò significa” prosegue Amboni, “che le casse presentate da aprile di un anno fa in avanti non sono state più erogate. In questo lasso di tempo è capitato che molte aziende artigiane siano fallite: mancando l’erogazione della cassa, mancano anche diversi mesi di contribuzione e questo finisce per avere pesanti ripercussioni sul calcolo delle mensilità di disoccupazione che spettano a questi lavoratori secondo le regole della nuova Naspi. Può, così, capitare che da 24 mesi di disoccupazione alla fine si abbia diritto solo a 18-19 mesi”.
Per limitare i danni causati dalle attese infinite, Regione Lombardia, d’intesa con Cgil, Cisl e Uil, Abi-Lombardia, Fondazione Welfare Ambrosiano, lo scorso anno, ha promosso l’iniziativa “Anticipazione Sociale” per sostenere i lavoratori in Cassa integrazione guadagni Straordinaria e in Deroga, occupati in Lombardia, per il periodo (lungo) che intercorre fra la richiesta di cassa integrazione e l’erogazione delle indennità da parte dell’INPS. Le banche si sono impegnate ad anticipare il denaro, dietro la garanzia di una fideiussione stipulata con Finlombarda S.p.A., individuata quale soggetto gestore dei rapporti con gli istituti bancari aderenti e delle risorse che costituiscono la dotazione finanziaria dell’iniziativa.
Tuttavia anche su questo fronte c’è un problema: “Ci risulta che, appellandosi al rinnovo della convenzione con le banche, un importante istituto di credito non anticipi più i soldi. Eppure nell’accordo sottoscritto alla nascita di ‘Anticipazione sociale’ si prevedeva la validità dell’intesa fino al successivo rinnovo” continua Amboni.
“Fare aspettare più di un anno lavoratori che vivono già in partenza una condizione di grande fragilità non è più tollerabile”, conclude il sindacalista. “Chiediamo a tutti i soggetti coinvolti di impegnarsi fino in fondo per sbloccare i fondi, far avanzare più agilmente le procedure e finalmente erogare quanto, da troppo tempo, questi lavoratori aspettano”.