Da oggi, sono in sciopero a oltranza, con presidio davanti ai cancelli, i lavoratori della Carrozzeria Barbi di Mirandola contro l’annuncio, da parte della direzione aziendale, della possibile chiusura in tempi brevi per grave crisi economico-finanziaria.
Rsu e Fiom, però, non ci stanno, anche perché l’azienda continua ad avere commesse e ci sono possibili sviluppi di mercato e interessamenti di una newco a rilevare l’attività. Da sottolineare che in azienda non si fa cassa integrazione da almeno tre anni. La Carrozzeria Barbi di Mirandola è un’azienda storica del territorio della Bassa modenese, fondata nel 1905, e sino a qualche anno fa contava oltre 100 dipendenti, oggi ridotti a 15.
“Nelle ultime settimane, nel corso dei vari incontri con la direzione, sia in sede aziendale che istituzionale, anche alla presenza del sindaco Benatti di Mirandola, abbiamo chiesto all’impresa il massimo sforzo per dare continuità produttiva e quindi salvaguardare l’occupazione, non escludendo nessuna possibilità. Ad oggi ci sono solo dei contatti informali, ma non proposte concrete per dare continuità produttiva e occupazionale all’azienda, ad eccezione della proposta Barbi and Coach”, affermano Cesare Pizzolla, segretario Fiom Modena, e Massimiliano Grazioso, Fiom Mirandola.
“Noi, la Rsu e i lavoratori riteniamo irresponsabile l’atteggiamento aziendale che, a fronte del 'nulla cosmico' sul versante delle trattative per la cessione, ci sia una pregiudiziale verso l’unica proposta, oggi presente al tavolo, che è appunto quella della newco Barbi & Coach”, continuano i due dirigenti sindacali.
"La Barbi può fare tutte le trattative possibili – è nel suo diritto sondare tutte le proposte di subentro –, ma, qualora non si trovasse a breve un’acquirente, bisogna prendere assolutamente in considerazione anche l’opzione Barbi and Coach, oggi scartata dall’attuale proprietà”, concludono i due sindacalisti.