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Le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil di Capitanata, assieme ai responsabili delle categoria dell’agroalimentare - Flai, Fai e Uila -, hanno tenuto un incontro per affrontare le problematiche connesse allo sfruttamento del lavoro nel settore primario e all’emergenza-accoglienza, che assume toni sempre più drammatici nella nostra provincia. Una questione che ha un impatto sull’intero territorio, sulla sua economia, e che pertanto va affrontata nel suo insieme e con il sostegno di tutti i soggetti istituzionali e sociali, integrando misure e interventi che, in primis, cancellino una volta per tutte la vergogna dei ghetti".
Per i sindacati, "va smantellato un sistema di economia illegale che, per mano dei caporali, lucra sullo sfruttamento delle persone, dove i ghetti rappresentano i luoghi in cui meglio si esercita questo ricatto ai danni di migliaia di migranti, costretti a pagare per un posto letto in una baracca, per l’energia utile a ricaricare un cellulare, per mangiare e spostarsi verso i luoghi di lavoro. È improrogabile un intervento definitivo, anche a fronte delle ricadute che il protrarsi di questa vergogna ha su quella parte sana del nostro sistema agroalimentare, che in Europa rischia di essere, invece, per sempre associata a storie di vessazione e offesa alla dignità delle persone. Un aspetto delicato, considerata la forte incidenza del settore nella formazione del prodotto interno lordo della Capitanata".
"È inderogabile un intervento per un percorso di integrazione di quei lavoratori immigrati che stanzialmente vivono nei ghetti, così come vanno studiati interventi - in vista della prossima stagione delle grandi raccolte - per l’allestimento di campi attrezzati per accogliere i lavoratori stagionali, luoghi dotati di servizi e assistenza, presidiati da organi dello Stato, al fine di tenere fuori ogni forma di illegalità. Nell’uno e nell’altro caso, crediamo sia arrivato il momento che la Regione Puglia, assieme agli attori dei territori, effettuino una ricognizione di tutte le risorse economiche utilizzabili - e ce ne sono -, evitando interventi a pioggia che non modificano lo status quo, e che finanzino progettualità che vanno nella direzione dell’abitare, dell’allestimento di servizi di trasporto e mense. Togliendo ogni possibilità di spazio a quelle economie illegali che lucrano lì dove lo Stato arretra. Progetti che vanno attentamente monitorati rispetto agli obiettivi, e per i quali andrà fatta puntuale rendicontazione", aggiungono le varie sigle.
"Sul versante del contrasto al lavoro nero e grigio, accogliamo con soddisfazione l’attenzione e la convocazione della direzione territoriale del ministero del Lavoro, per la costituzione di un tavolo permanente che monitori le problematiche connesse al caporalato e allo sfruttamento. Un tema, che è già oggetto di confronto al tavolo che Flai, Fai e Uila hanno aperto con le parti datoriali per il rinnovo del contratto provinciale di lavoro, dove, da parte sindacale, è arrivato un richiamo forte alle imprese per un’assunzione di responsabilità, rispetto a quegli associati che violano leggi e contratti. Per evitare che ulteriore tempo trascorra senza programmare interventi certi e concreti, e attestato il ruolo fondamentale che può e deve svolgere la Regione Puglia in questa percorso, chiederemo alla Prefettura di Foggia di convocare un tavolo territoriale, a cui invitare i referenti dell’ente regionale e i soggetti istituzionalmente riconosciuti, al fine di evitare sterili protagonismi di chi non lavora nell’ottica del superamento definitivo dei ghetti, e per la trasparenza del mercato del lavoro in agricoltura in questa provincia", concludono i sindacati.