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"Se penso a com'era il paese 30 anni fa ci sono stati cambiamenti, ma c'è ancora molto da fare". Lo afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in occasione dell'8 marzo parlando con le agenzie di stampa. Le donne italiane, spiega, hanno un divario salariale con gli uomini inferiore alla media Ue "grazie al contratto nazionale. Attenzione a non tornare indietro, bisogna difendere il contratto".
"La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti", ha aggiunto. "Chiediamo che siano finanziati i centri antiviolenza e si permettano dei percorsi di autonomia per le donne, cioè avere una casa, un lavoro e poter dare le cure ai figli". Proprio sul tema della violenza "ci preoccupa il grande silenzio degli uomini: quando capiranno che non è con la violenza che si mantiene il potere avremo fatto dei passi avanti".
In generale, riflette Camusso, "quella per l'uguaglianza delle donne è stata una lunga rivoluzione pacifica: dobbiamo riflettere su come difendere i risultati raggiunti e quali obiettivi darci. Uso il termine rivoluzione perché, quando si parla di eguaglianza e parità, serve una rivoluzione dei rapporti per come si sono sempre instaurati. La libertà delle donne è il metro di misura della democrazia di un paese".