"Il sindacato è profondamente europeista. E convinto, come ha fatto con la battaglia sul pilastro sociale, che la questione sociale sia un punto fondamentale". A dirlo è il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, intervenendo oggi (mercoledì 7 novembre) a "Cgil incontri", una due giorni sui temi del lavoro e dell'Europa in corso a Pistoia. "Come sindacato europeo - ha aggiunto - stiamo portando avanti una battaglia sull'innalzamento dei salari, che è una piattaforma condivisa da tutti. Non c'è dubbio che il sindacato europeo ha bisogno di rappresentare il punto di vista del lavoro in Europa e forse bisognerà interrogarsi attraverso quali modalità dovrà rendersi più visibile".

Il segretario generale della Cgil ha affermato che "nel contesto dell'Europa il sindacato europeo è di certo un luogo più unitario e di visione comune di quel che vediamo nei singoli Paesi. Anche se ovviamente ci sono differenze da paese a paese". Susanna Camusso ha poi precisato che "nel sindacato ci sono differenze di cultura, tuttavia il sindacato europeo è più ampio che non la pura appartenenza alla Comunità europea, che è un'entità geografica". 

La Cgil vorrebbe "un'Unione Europea, anche sul piano istituzionale, molto più legata alle decisioni e al voto dei cittadini. Non ci piace, invece, un'Europa dei veti dei singoli governi rispetto alle decisioni". Ma tutto questo, ha specificato Camusso, è possibile "solo se si va alla ridefinizione dei trattati che regolano l'Europa, in particolare i trattati economici. Da qui il nostro no al fiscal compact". Per il leader sindacale, dunque, bisogna arrivare "alla ridefinizione di una politica europea che parta dalle grandi questioni sociali, a cominciare dalla diseguaglianza".