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Sulla questione dell'aspettativa di vita "vorremmo sottolineare un'ampia reticenza da parte del governo". Lo afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, alle agenzie di stampa dopo l'incontro tra governo e sindacati sul tema della previdenza. Nel meccanismo attuale, l'età pensionabile deve essere adattata all'aspettativa di vita secondo l'automatismo previsto per legge. Questo, a suo avviso, è un nodo "all'ordine del giorno e su cui intervenire". Al tavolo "abbiamo ribadito che è un punto di giudizio fondamentale" e che "non può scattare da qui ad un mese il mantenimento dell'automatismo" con l'innalzamento dell'età. "Siamo insoddisfatti dalla risposta", aggiunge.
Camusso parla poi del Reddito di inclusione sociale (Rei): "Abbiamo un giudizio positivo sullo strumento, sulla modalità in cui è stato costruito. Continuiamo a dire che le risorse sono insufficienti perché parlano a una platea troppo ridotta rispetto alla necessità che ci sarebbe". Restano i dubbi "sulla sua effettiva efficacia come strumento universale di intervento nei confronti della povertà".
L'ipotesi del governo: pensione minima a 600 euro
A quanto emerso dal tavolo, nelle intenzioni dell'esecutivo c'è la volontà di tutelare i giovani che andranno in pensione con il sistema contributivo. A loro sarebbe garantito un assegno minimo da 600-620 euro, nel caso in cui i contributi versati non siano sufficienti a raggiungere tale soglia. C'è poi la possibilità di andare in pensione a 63 anni e 7 mesi, seppure con contribuzioni più alte. Alle regole attuali i giovani lasciano il lavoro con il raggiungimento dell'età pensionabile, ma solo nel caso abbiano maturato una pensione pari a 1,5 volte l'assegno sociale. L'ipotesi del governo è quella di abbassarla a 1,2 volte.
Pedretti (Spi): confronto continua, ma lavoro lungo
"Il tavolo di confronto sulle pensioni va avanti. Ci siamo visti oggi al ministero del Lavoro e abbiamo deciso di continuare la discussione con l'obiettivo di arrivare a definire una serie di misure da inserire nella prossima legge di bilancio. Abbiamo cominciato a ragionare su delle ipotesi di intervento. Alcune sono già positive, su altre invece bisognerà continuare a fare degli approfondimenti. Sull'aspettativa di vita, ad esempio, il governo prende tempo e questo per noi non va bene perché servono delle risposte chiare". Lo scrive il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti sul suo profilo Facebook commentando l'esito dell'incontro tra governo e sindacati sulle pensioni.
"Sulla pensione di garanzia per i giovani sono stati fatti dei passi in avanti ma la proposta del governo non corrisponde ancora ai veri bisogni delle nuove generazioni – continua Pedretti –. Di certo c'è che ci attende un lavoro lungo e che dovremo fare il massimo sforzo per ottenere dei risultati. E se non li otterremo dovremo essere pronti a fare la nostra parte mobilitandoci. Il tavolo si riunirà ancora il 7 e il 13 settembre quando affronteremo in particolare un tema per noi molto rilevante come quello della rivalutazione delle pensioni. Come sempre vi farò sapere come è andata".
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