"Apprendiamo dalla stampa della volontà del ministero dello Sviluppo economico di verificare l’utilizzo di fondi di Cassa Depositi e Prestiti, che sarebbero stati utilizzati dalla K-Flex per rafforzare filiali estere a svantaggio di quelle italiane. Se così fosse, sarebbe un buon segnale. Peccato, però, che uguale solerzia non si sia applicata al caso Almaviva Contact. Siamo ancora in attesa, infatti, di ricevere risposte dal Mise circa la partecipazione di una società di Cassa Depositi e Prestiti nel capitale di Almaviva Do Brasil, avvenuta ad agosto scorso, con un investimento di circa 15 milioni". Così, in una nota, l'Slc Cgil di Roma e del Lazio.
"In particolare, siamo curiosi di sapere se, alla luce del licenziamento di 1.666 persone a Roma, e dell’onerosissimo accordo imposto a Napoli per conservare il posto di lavoro, il ministero reputi ancora opportuno l’investimento di denaro di una società pubblica in una società del gruppo Almaviva. Dobbiamo purtroppo constatare come, al di là degli annunci ad effetto, questo governo sulla questione dei call center non stia andando molto al di là di interventi una tantum per superare le singole crisi. Anche sulle ultime proposte ministeriali, relative a un possibile codice di autoregolamentazione della committenza, ci sarebbe ma relazionarsi preferenzialmente con le aziende e le grandi committenze sarà difficile immaginare decisioni strutturali e realmente risolutive", conclude il comunicato.