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Già dai primi giorni di ottobre i Caf potrebbero essere costretti a sospendere la compilazione gratuita delle Dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) ai fini Isee. I fondi pubblici messi a disposizione dall’Inps per il servizio stanno per finire. Se non interverrà un piccolo finanziamento aggiuntivo, i Centri di assistenza fiscale non accetteranno più le domande da parte dei cittadini.
Un evento che andrebbe a danno di tutte quelle persone che necessiteranno dell’aiuto dei Caf per predisporre la richiesta del Reddito d’inclusione (Rei), approvato per decreto legislativo il 29 agosto scorso. In una lettera inviata giovedì 21 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, i coordinatori della Consulta nazionale dei Caf, Massimo Bagnoli e Mauro Soldini, sottolineano come il Rei sia “un’importante misura a sostegno delle persone e delle famiglie che vivono gravi disagi sociali”, un “diffuso disagio di cui il sistema dei Caf è quotidianamente testimone attraverso i propri operatori che rappresentano, per queste persone e per le loro famiglie, l’unica opportunità per accedere alle diverse provvidenze sociali”.
Ora si tratta di capire, prosegue la Consulta, come il governo intenda procedere nelle fasi operative. “Abbiamo appreso – scrivono Bagnoli e Soldini - della dichiarazione Isee precompilata che verrà messa a disposizione, nel corso del 2018, degli oltre 400 mila nuclei familiari, di procedure semplificate per accedere al Reddito di inclusione e di molto altro: poco o quasi nulla abbiamo letto sul ruolo che è chiamato a svolgere il sistema dei Caf”. Un sistema, rimarcano i due coordinatori, che “assiste oltre il 97 per cento dei nuclei familiari che richiedono all’Inps la certificazione Isee in modo gratuito, accontentandosi di quanto riconosciuto dalla convenzione sottoscritta con l’Istituto”.
Massimo Bagnoli e Mauro Soldini ricordano alla Presidenza del Consiglio di aver “più volte chiesto al Signor Ministro, dal quale siamo ancora in attesa di convocazione, un confronto su questi temi e sull’attuale convenzione Isee per il 2017”. Un confronto, concludono i due esponenti della Consulta, utile a “definire per il futuro il ruolo e la funzione dei Caf e a evitare, per l’immediato, conseguenze a danno dei cittadini che, in assenza di copertura finanziaria, potrebbero non avere più l’assistenza dei Caf per la predisposizione della propria Dsu a partire dai primi giorni di ottobre”.
Ma a quanto ammonta la copertura finanziaria mancante? “Il valore necessario per l'ultimo trimestre dell'anno, con un compenso ai Centri di assistenza fiscale che soddisfa il 60 per cento del costo industriale di una Dichiarazione sostitutiva unica (che non può essere ulteriormente tariffata al cittadino a differenza del modello 730), è di circa 20 milioni di euro” conclude Mauro Soldini, coordinatore nazionale della Consulta dei Caf e presidente del Consorzio nazionale dei Caaf Cgil: “Una goccia nel mare del bilancio dell'Inps, ma anche dello stanziamento del governo sul Reddito di inclusione”.