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"Una politica che sostiene la condizione delle donne attraverso i bonus non è sufficiente. In Italia manca una visione complessiva che veda la questione femminile nella sua interezza: lavoro, retribuzioni, servizi sociali, asili nido, tutela genitori disabili, maternità e paternità, norme che realmente permettano la conciliazione di tempi di vita e di lavoro". Così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, interviene nel dibattito aperto dall'annuncio del ministro Lorenzin sull'ipotesi di raddoppio del bonus per chi fa figli.
Secondo Camusso infatti "quello che manca veramente è soprattutto l'occupazione: in Italia - ricorda il segretario Cgil - lavorano solo il 51% delle donne e siamo il fanalino di coda d'Europa. Inoltre una donna su 4 nel nostro Paese lascia il lavoro dopo il primo figlio e le retribuzioni spesso arrivano ad essere fino il 30% in meno di quelle di un uomo a parità di mansioni".
"Più che bonus o singoli provvedimenti, - conclude Camusso - servono politiche che contrastino le discriminazioni e le disuguaglianze, avendo presente che il principale sostegno alla maternità è quello degli investimenti per aumentare i posti di lavoro delle donne".