Nella mattinata di oggi, le segreterie Fiom, Fim, Uilm di Savona assieme alle Rsu hanno tenuto l’assemblea dei lavoratori dello stabilimento Bombardier di Vado Ligure, in cui hanno illustrato l’incontro tenutosi ieri al ministero dello Sviluppo economico. L’azienda ha confermato, nonostante la criticità della situazione, l’intenzione di mantenere il sito produttivo, ribadendo la prospettiva delle 120.000 ore di carico di lavoro per il 2017 (la metà dei carichi necessari per l’attuale dimensionamento occupazionale), motivo per cui è stata aperta la procedura di licenziamento collettivo per 106 lavoratori.
I sindacati hanno dichiarato inaccettabile la procedura di mobilità aperta unilateralmente dall’azienda, proponendo di aprire un percorso alternativo in grado di affrontare le difficoltà del momento, senza ricorrere a licenziamenti. Tale percorso deve coniugare una maggiore attenzione del gruppo verso lo stabilimento di Vado Ligure con il ricorso a un ammortizzatore sociale di tipo conservativo (cassa integrazione straordinaria).
Fiom, Fim, Uilm e Rsu, pertanto, come sempre, hanno intenzione di affrontare la vertenza in modo propositivo, avendo presente la necessità di salvaguardare i livelli occupazionali e il patrimonio di competenze e professionalità, rappresentato dallo stabilimento di Vado Ligure. Al tempo stesso, chiedono un forte intervento da parte dell’azienda per portare sul nostro territorio carichi di lavoro attualmente svolti in altri siti produttivi, inerenti la produzione già svolta nello stabilimento di Vado Ligure, nonché eventuali nuovi carichi di lavoro.
Anche grazie all’intervento del Viceministro del Mise, Teresa Bellanova, e del dirigente del ministero stesso, Giampiero Castagno, l’azienda ha accettato di verificare, il 1° agosto, al ministero del Lavoro la possibilità di attivare un ammortizzatore sociale di tipo conservativo (cassa integrazione straordinaria). Pertanto, l’incontro del 3 agosto, all’Unione industriali di Savona, per l’esame congiunto della procedura di mobilità è rinviato. Ci aggiorneremo in tempi brevissimi, per verificare la possibilità di concretizzare una soluzione differente rispetto a quella prospettata unilateralmente dall’azienda.
Dunque, anche se non è stata sospesa la procedura di licenziamento, attivata il 21 luglio, riteniamo positivo che l’azienda abbia accettato di verificare la fattibilità del percorso proposto, per scongiurare l’ennesimo dramma occupazionale che colpirebbe un territorio già duramente provato dalla crisi".