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Il “numero 10” dell’Osservatorio economia e lavoro della Città metropolitana di Bologna, presentato recentemente, mostra come gli anni 2014 e 2015 abbiano fatto registrare un andamento economico di segno positivo. Il valore aggiunto è tornato a crescere nel primo anno moderatamente, in controtendenza rispetto all’andamento regionale che sperimentava ancora una contrazione; nel secondo anno è in linea con l’andamento dell’Emilia-Romagna, ma con una maggiore intensità. Manifattura, costruzioni e commercio al dettaglio hanno sperimentato nel 2015 un andamento complessivamente migliore rispetto all’anno precedente. Tuttavia, poiché i sondaggi vengono realizzati intervistando chi è ancora attivo sul mercato, potrebbe verificarsi la situazione che i rispondenti registrino un miglioramento a fronte di una realtà complessiva del settore ancora in forte crisi. Questo è il caso – a nostro avviso – delle costruzioni e, in parte, anche del commercio.
Guardando al settore dell’edilizia, è indubbio che l'anno scorso si sia registrata una ripresa delle compravendite sul mercato immobiliare, tuttavia non sufficiente al momento per portare benefici alla produzione e all’occupazione, alla luce della lunga crisi sperimentata da questo comparto. Anche il commercio sperimenta una condizione ancora critica. La manifattura mostra invece una buona performance complessiva trainata sicuramente dalle esportazioni cresciute nel biennio con un vero e proprio balzo che amplia la distanza dall’andamento regionale. In particolare si segnala il notevole incremento (+20% in un solo anno) delle esportazioni di autoveicoli.
Per quanto riguarda l’andamento occupazionale, anche se il 2015 risulta un anno di difficile interpretazione in quanto sul mercato del lavoro sono intervenuti mutamenti rilevanti di natura legislativa e fiscale, risulta comunque piuttosto chiaro che in entrambi gli anni presi in esame si è assistito a una ripresa. Nel 2015 si registra però una trasformazione – plausibilmente influenzata dai mutamenti legislativi e fiscali richiamati – caratterizzata da due elementi differenti che possono portare a linee di tendenza comuni. In primo luogo, aumenta l’occupazione dipendente e si riduce significativamente quella indipendente; in secondo luogo, nell’ambito specifico del lavoro subordinato, si assiste a un considerevole incremento degli avviamenti a tempo indeterminato, sia attraverso il canale delle trasformazioni di contratto ma anche nelle nuove assunzioni. Essendo questi dati relativi solo all’anno 2015 e non conoscendo i dati relativi alle cessazioni distinte per tipologia contrattuale, non è dato sapere se questa trasformazione è di natura estemporanea o il 2015 rappresenta un anno di transizione verso un mercato del lavoro caratterizzato in generale da maggiore stabilità. Anche se ci trovassimo di fronte a un effettivo processo di stabilizzazione, avendo il contratto a tempo indeterminato mutato profondamente le proprie caratteristiche per mezzo della riforma del mercato del lavoro, la qualità della stabilità dal 2015 è profondamente differente da quella degli anni passati.
La ripresa registrata è da collocare nel più ampio quadro economico globale che segnala numerosissimi elementi di fragilità e incertezza, in primo luogo di natura geopolitica. Sia la demografia d’impresa sia quella della popolazione testimoniano l’impoverimento del tessuto produttivo e sociale dell’area metropolitana di Bologna. Le imprese attive continuano a contrarsi anche nel 2015; la popolazione mostra un recupero, ma le previsioni danno ormai per certa la conclusione del processo di crescita sperimentato durante gli anni 2000. Se da una parte nel breve periodo il contenimento della crescita della popolazione può essere non del tutto negativo in un quadro economico con caratteristiche di fragilità, il progressivo invecchiamento della popolazione collegato a questo fenomeno sarà fonte per i prossimi anni di numerose criticità.
Daniela Freddi è ricercatrice dell'Ires Emilia-Romagna