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Oggi è il giorno dello sciopero della cooperazione sociale a Bologna. I lavoratori di tutta la provincia incrociano le braccia per chiedere il rinnovo del contratto integrativo provinciale, applicato ad oltre 8000 lavoratori e lavoratrici del settore. Quattro le ore di stop proclamate da Fp Cgil, Cisl Fp e Fiascat Cisl. Tra le richieste dei sindacati ci sono il rispetto dell’orario contrattuale dei lavoratori, le tutele nel caso di cambio di appalto, il livello di inquadramento per gli educatori, la tutela nel caso di problematiche di salute, un protocollo da utilizzarsi nel caso di riduzione di ore nei servizi, ecc.
L'adesione allo sciopero sui posti di lavoro è stata massiccia: dai primi dati pervenuti si può parlare di una adesione superiore al 70% con punte del 100% in alcuni servizi. A titolo esemplificativo, i sindacati hanno citato una serie di servizi che oggi sono rimasti chiusi per la durata dello sciopero: gli asili nido di Castel Maggiore, Bentivoglio, Casalecchio di Reno, San Giovanni in Persiceto, Marzabotto, Castenaso, Bazzano, Budrio, Ozzano Medicina, Malalbergo, San Pietro in Casale, Monte San Pietro, Gaggio Montano, San Giorgio di Piano, Crevalcore, Anzola, Argelato; asili Nido di Bologna come il Nido Gaia, Nido Marameo, Isola dei Tesori, Nido Pollicino.
Hanno aderito allo sciopero almeno il 70 % degli educatori e educatrici del sostegno scolastico di Bologna e Città Metropolitana. Occorre citare anche la chiusura dei servizi integrativi della maggior parte degli Istituti Comprensivi di Bologna e Città Metropolitana Per quanto riguarda i servizi di assistenza domiciliare e le strutture che operano h 24, considerato che sono soggetti ai servizi minimi essenziali da garantire in caso di sciopero parliamo di una adesione del 50%.
Ampia partecipazione anche al Presidio che si è svolto in Piazza Nettuno, dove nonostante condizioni climatiche avverse si sono concentrate diverse centinaia di lavoratori e lavoratrici. Sei delegate di Fp Cgil, Cisl Fp e Fisascat Cisl, nei loro interventi hanno sottolineato come la vertenza per il contratto integrativo provinciale significhi il riconoscimento della dignità del loro lavoro.