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Si chiama "Insieme per il Lavoro" ed è un "patto anticrisi" che i sindacati di Bologna hanno siglato con il Comune del capoluogo emiliano, la Curia e le associazioni delle imprese. L'obiettivo fondamentale è quello di "ridurre al minimo possibile la disoccupazione strutturale sul nostro territorio", come spiega il segretario della Cgil bolognese, Maurizio Lunghi, portando la disoccupazione "ai livelli di prima della crisi, cioè quasi allo zero".
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Obiettivo certamente ambizioso: "Occorre costruire un equilibrio tra i giovani senza lavoro e gli over 50 che l'hanno perso – spiega ancora il segretario Cgil – e provare ad andare anche verso un incrocio più efficace tra la domanda e l'offerta, perché non può essere che ci sia una carenza così rilevante di periti rispetto alle disponibilità di cui le aziende da tempo dichiarano di avere bisogno". Lunghi sottolinea infine l'aspetto più positivo del patto anticrisi: "Si mettono finalmente insieme tutti i soggetti ed evitiamo che ognuno vada per conto proprio".
Cgil, Cisl e Uil sono state parte proponente dell'accordo: "L'idea di mettere assieme istituzioni, Curia e le associazioni del mondo del lavoro, rappresenta un primo importante traguardo – si legge in una nota dei tre sindacati bolognesi –. Adesso è necessario procedere con prime misure, atte a ridurre il numero dei disoccupati, presenti sul territorio metropolitano, attraverso momenti formativi e di indirizzo verso nuove occasioni di lavoro".
E infatti, con la sigla del Patto diventa operativo il fondo anticrisi messo in piedi da Comune, Città metropolitana e Curia di Bologna, per il sostegno a disoccupati e persone in difficoltà. Ammonta a 14 milioni di euro per quattro anni, di cui 10 milioni da risorse comunali e metropolitane (sfruttando i fondi europei) e quattro messi a disposizione dalla Curia, grazie agli utili della Faac, tramite la Fondazione San Petronio. Alle persone che si rivolgeranno agli sportelli comunali e di quartiere o che verranno segnalati tramite sindacati, parrocchie e Caritas saranno offerti percorsi formativi, sotto forma di tirocini in azienda, oppure come supporto all'autoimprenditorialità. Il target sarà costituito soprattutto dai giovani (anche attraverso laboratori nelle scuole) e dagli over 50 rimasti senza lavoro a causa della crisi.
Per portare avanti il progetto è stato istituito un tavolo di coordinamento e verrà messo in piedi anche un "board con le principali imprese del territorio disponibili a contribuire alle azioni, come interfaccia per l'analisi dei fabbisogni di potenziale inserimento delle persone in difficoltà e per azioni di consolidamento dei nuovi progetti imprenditoriali".
Altra caratteristica fondamentale del patto è lo scambio di informazioni, come sottolinea il sindaco di Bologna, Virginio Merola. "Alle persone che vengono intercettate o che si propongono saranno presentati progetti personalizzati, per comprendere effettivamente le possibilità di inserimento – spiega il primo cittadino –. Aspetto che, ovviamente, si intreccia con la carenza di professionalità tecniche lamentate dal sistema imprenditoriale".