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Il governo di Myanmar ha abolito la censura sui media. Lo annuncia il ministero dell'Informazione, secondo quanto riferito dalla Bbc. In base alle nuove disposizioni emanate dal Dipartimento per il controllo e la registrazione degli organi di informazione, dunque, i giornalisti non dovranno più sottoporre il proprio lavoro al vaglio delle autorità. I rigidi controlli sulla stampa furono introdotti nell'agosto del 1964.
Già l'anno scorso la censura era stata revocata per le pubblicazioni ideologicamente meno sensibili, per esempio i testi delle canzoni o delle fiabe; era però rimasta in piedo per la maggior parte dei libri e per giornali, televisioni e radio, specie se di matrice politica o religiosa.
Prosegue così il percorso di riforme del nuovo governo birmano, formalmente civile sebbene guidato da un generale a riposo, Thein Sein. Aperture che hanno raggiunto il culmine con la scarcerazione di centinaia di prigionieri politici a partire dalla leader dell'opposizione non violenta, Aung San Suu Kyi, insignita nel 1991 del premio Nobel per la Pace.