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BERGAMO - “Un primo passo, un’iniziativa sperimentale volta a finanziare un sistema di welfare aziendale solidaristico”. Così Luigi Bresciani, segretario generale della Cgil di Bergamo, ha commentato l’accordo raggiunto oggi con Cisl, Uil e con Confindustria provinciale. “Il motore principale di questa intesa saranno le Rsu delle principali aziende bergamasche che, se lo vorranno, potranno utilizzarlo per promuovere formule innovative di welfare aziendale”.
Intendendo dare continuità ai contenuti del protocollo territoriale ratificato nel marzo 2014, i sindacati e l’associazione degli industriali provinciale hanno raggiunto un’intesa per l’innovativa sperimentazione di un sistema di welfare solidaristico, orientato anche alla valorizzazione di nuova occupazione con particolare attenzione al reinserimento al lavoro del personale over 45.
L'accordo “prevede l'adesione volontaria, da parte delle imprese associate a Confindustria di Bergamo e delle relative Rsu, elette da Cgil, Cisl e Uil, a un fondo a gestione paritetica, che ha la finalità di finanziare iniziative di welfare aziendale. Il criterio di ripartizione delle risorse del fondo valorizza maggiormente le aziende nelle quali si sia proceduto a inserimenti al lavoro che hanno determinato un saldo occupazionale attivo, considerando in misura più che proporzionale l'inserimento dei lavoratori ultra 45enni”.
La sperimentazione riguarda l'anno 2016 e la ripartizione delle risorse avverrà a inizio 2017, dopodiché le parti valuteranno congiuntamente i possibili sviluppi dell'iniziativa. La raccolta delle adesioni opererà a decorrere dalla ratifica dell'intesa e si concluderà nel novembre 2016. “Con quest’intesa – conclude la nota della Cgil – le parti hanno voluto proseguire una dinamica di confronti territoriali che contraddistingue da tempo, nell'ambito del ‘modello Bergamo’, i rapporti tra le rappresentanze sociali, con interventi finalizzati a favorire il miglior sviluppo del sistema territoriale, preservare la coesione sociale, stimolare la competitività delle imprese e la nuova occupazione”.