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"Il decreto sull'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) è un atto di grande importanza che riguarda il diritto alla tutela della salute e alle cure dei cittadini, ma con l'attuale insufficiente livello di finanziamento per la sanità rischia di essere un provvedimento velleitario". Così la segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori commenta il Dpcm sui nuovi Lea.
"L'esperienza di questi anni - continua Dettori - ci ha insegnato che non basta definire o aggiornare i Lea per garantire questi diritti e per assicurarli in modo uniforme in tutto il Paese". Per la dirigente sindacale infatti "servono innanzitutto risorse adeguate: manca una copertura finanziaria effettiva e i costi dichiarati non sono affatto certi". Nello specifico, analizzando la tabella della relazione tecnica che accompagna il Dpcm, si evidenzia come "per il 2016 i costi aggiuntivi dei Lea vanno a gravare sul finanziamento esistente, già pesantemente ridotto per effetto delle ultime leggi di Stabilità", che "per il 2017 si vincola un'ulteriore parte della quota dei nuovi Lea al Piano vaccini e che nel 2018 manca un miliardo a causa della riduzione del Fondo Sanitario Nazionale da 114 a 115 miliardi".
Insomma, sottolinea la segretaria confederale Cgil, "aumentano le prestazioni da garantire ai cittadini ma a parità di finanziamento complessivo, con il rischio creare un'inaccettabile 'selezione' delle prestazioni o di non poterle garantire immediatamente". Dettori sostiene la necessità di "un ruolo più forte a livello nazionale per l'effettiva esigibilità dei Lea, in primo luogo per rispondere ai tanti cittadini costretti a rinunciare alle cure per ragioni economiche (ticket e liste d'attesa) o a cercare risposte lontano dal proprio territorio".
"Bisogna riparare quella frantumazione del Servizio sanitario nazionale che ha prodotto troppe differenze fra sistemi regionali - aggiunge - e occorre attivare una responsabile partecipazione di sindacato e associazioni dei cittadini per costruire l'effettiva garanzia dei Lea". Motivo per cui, conclude Rossana Dettori, "abbiamo chiesto al ministro Lorenzin di aprire un confronto sull’attuazione dei nuovi Lea".