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"Ennesimo atto di arroganza da parte della direzione della Bekaert Spa, che ha deciso di non partecipare all’incontro tenuto oggi, presso il Mise, alla presenza di Francesca Re David, segretaria generale Fiom, di Maurizio Landini, segretario confederale Cgil, Daniele Calosi, segretario generale Fiom Firenze, di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, e della sindaca di Figline Valdarno". La Fiom nazionale esprime un giudizio fortemente negativo sul comportamento tenuto dalla direzione aziendale della Bekaert, che ha fatto sapere di non essere d’accordo a fare incontri trilaterali, con la presenza contemporanea dei rappresentanti dei lavoratori, delle Istituzioni e del management aziendale, di ritenere irreversibile il procedimento di chiusura dello stabilimento di Figline Valdarno, ma di essere, nel contempo, disponibile a mettere i soldi per mitigare le conseguenze derivanti dal licenziamento di tutti e 318 dipendenti.
"Il tavolo di confronto ministeriale, coordinato da Gianpiero Castano, ha giudicato profondamente scorretto e lesivo delle istituzioni il comportamento messo in atto dalla multinazionale belga, ha giudicato irricevibile la procedura di chiusura dello stabilimento di Figline Valdarno e il licenziamento di 318 persone, di essere disponibile ad affrontare la discussione sulle ragioni che impediscono allo stabilimento di avere i conti in ordine e produrre reddito. Il governo ha confermato la sua volontà a riconvocare il tavolo alla presenza del ministro e della direzione aziendale della Bekaert, per il giorno successivo all'incontro di procedura, indicativamente nella prima settimana di luglio. Naturalmente, questo tipo di discussione può essere fatto, previo ritiro della procedura di chiusura dello stabilimento e conseguente licenziamento delle persone occupate", prosgeue la nota della Fiom.
"Per noi, risulta di fondamentale importanza richiamare alle proprie responsabilità la stessa Pirelli, che all’atto della cessione, nel 2014, aveva decantato le lodi della Bekaert, in tema di affidabilità, investimenti e continuità produttiva. L’efficienza aziendale passa attraverso la programmazione degli investimenti che, evidentemente, la direzione Bekaert non ha realizzato e non ha intenzione di effettuare. Il sindacato promuoverà e sosterrà tutte le iniziative di mobilitazione messe in atto dai lavoratori della Bekaert, con l’intento di proseguire la produzione, d'impedire la delocalizzazione, di un altro pezzo d'industria italiana, e scongiurare l’effetto contagio di altre attività presenti nel territorio nazionale. Siamo per l’economia del volto umano, che ha rispetto delle persone e delle loro sofferenze, che non accetta di considerare le persone come dei numeri troppo costosi di cui disfarsi. La logica, pura e semplice, dell’attacco al costo del lavoro, può produrre un ulteriore impoverimento del tessuto produttivo del nostro Paese. Per tale ragione, si pensa non sia più rinviabile un provvedimento legislativo che penalizzi i soggetti imprenditoriali, soprattutto stranieri, che scappano dopo aver beneficiato di importanti risorse pubbliche”, conclude la Fiom.