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“Dopo quasi 10 mesi di trattative, non prive di momenti di tensione, abbiamo sottoscritto un buon accordo che riguarda circa 4.000 lavoratori. Oltre a un incremento che porta il premio per obiettivi al valore più alto di tutto il settore, ci sono importanti misure in materia di welfare sociale e turnover generazionale”. È quanto hanno dichiarato Attilio Cornelli, Mauro Macchiesi e Pietro Pellegrini, segretari nazionali di Fai, Flai e Uila, dopo la firma del rinnovo dell’accordo di gruppo Barilla, giunta al termine di una due-giorni molto intensa.
“L'intesa prevede un premio variabile di 10.800 euro sul quadriennio (2.650 nel 2018, 2.650 nel 2019, 2.700 nel 2020 e 2.800 nel 2021), che a regime porterà a un aumento dell’11% rispetto a quanto previsto dall’ultimo integrativo. Importante anche l’investimento sul welfare che prevede, da un lato, un importo una tantum di 50 euro nel 2019 per i lavoratori che decideranno di iscriversi ad Alifond o che sono già iscritti, un contributo di 250 euro in tre anni per l’assistenza sanitaria integrativa, sia per gli iscritti al Fasa che al Fondo Barilla, compresi i familiari. Inoltre, per i lavoratori che convertiranno una quota del PPO in servizi di welfare sociale, l’azienda verserà una maggiorazione del 10%”.
Spazio anche al ricambio generazionale e alla valorizzazione delle competenze attraverso un percorso di analisi da effettuarsi sui singoli siti per dare avvio a una fase sperimentale di staffetta generazionale, anche nell’ottica dell’adeguamento del lavoro alle nuove tecnologie. “Un buon risultato, frutto anche della tradizione positiva di relazioni sindacali, che conferma il ruolo centrale dei siti italiani nel panorama globale del Gruppo”, hanno concluso i segretari.