“Ci sono alcuni lievi progressi ma rimangono anche alcune criticità”. Così il segretario nazionale Filt Cgil, Michele De Rose, sull'accordo sul 'Pacchetto mobilità', raggiunto a Bruxelles dal processo decisionale del Trilogo (Commissione europea, Parlamento europeo e Consiglio europeo), che riguarda le norme del trasporto stradale internazionale, spiegando che “i progressi sono rispetto all'introduzione del tachigrafo intelligente di ultima generazione su tutti i veicoli, pesanti e leggeri; rispetto al cosiddetto periodo di cooling off, ossia di stop, relativo alle operazioni di cabotaggio e all'applicazione delle regole di cabotaggio al trasporto combinato strada, ferrovia, o mare; rispetto al ritorno regolare del veicolo nel paese di stabilimento dell’azienda, come misura chiave nella lotta contro le letter box companies nel trasporto stradale e infine rispetto al fatto che non sono state aggiunte ulteriori esenzioni all’applicazione del distacco delle norme dei lavoratori nel trasporto su strada”.
“L’intesa – spiega il dirigente sindacale – presenta però dei punti che noi riteniamo fortemente negativi, in modo particolare sulla modifica dei tempi di guida e riposo. Le modifiche riguarderebbero solo il trasporto internazionale delle merci, ma in ogni caso si tratta di una deroga alle regole esistenti. In pratica, le aziende potranno imporre agli autisti impegnati nel trasporto internazionale due riposi ridotti, per due settimane consecutive. Questa specifica condizione risulta essere un regresso rispetto alle norme attuali, sia in termini di tutela della sicurezza stradale sia in termini di equità fra lavoratori. Le deroghe sui periodi di riposo e sul ritorno a casa (ogni quattro giorni ritorno al centro operativo del datore di lavoro o a casa) non sono sufficienti per apportare miglioramenti al settore ed agli autisti. Da parte nostra, nell’attesa che si arrivi al voto sull’accordo, valuteremo tutte le azioni da mettere in campo per migliorare gli aspetti negativi che ad oggi ravvisiamo”.