Le lavoratrici e i lavoratori che effettuano in appalto il servizio di help desk informatico e gestione tecnica per le Ausl, le aziende ospedaliere universitarie e l'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna sono in queste ore soggetti a cambio di appalto.
"Per quanto riguarda l'Ospedale Maggiore di Bologna la società subentrante - Sedoc digital group - ha inviato ai 7 dipendenti le nuove proposte di assunzione che prevedono non solo l'applicazione del ccnl multiservizi in sostituzione di quello del commercio, provocando in tal modo una significativa contrazione salariale e contributiva, ma soprattutto non garantiscono il mantenimento degli attuali livelli occupazionali", denuncia la Filcams di Bologna.
"L'evidente intenzione di Sedoc è quella di produrre una totale precarizzazione della forza lavoro, poiché si propone ai tempi indeterminati l'assunzione con contratto a termine acausale di 6 mesi, e ai tempi determinati una finta stabilizzazione attraverso il contratto a tutele crescenti, come previsto dal Jobs act, godendo pertanto anche dei contributi economici della legge di Stabilità", rileva ancora il sindacato.
“È inaccettabile che in una azienda pubblica del nostro territorio – dichiara Anna Maria Russo, della Filcams di Bologna – si sottoscrivano capitolati che non regolano e non tutelano in alcun modo il passaggio dei lavoratori, i livelli occupazionali e i trattamenti salariali. Chiediamo, pertanto, un intervento immediato dell'azienda committente e l'apertura di un confronto anche per i dipendenti dell'Ospedale Maggiore, come avvenuto per esempio per l'Ospedale Sant'Orsola. In caso contrario, non escludiamo di proclamare lo stato di agitazione”.
Appalti ospedali, Filcams Bologna: totale precarizzazione addetti
Il sindacato: "Chiediamo un intervento immediato da parte dell'azienda committente e l'apertura di un confronto. In caso contrario, proclameremo lo stato di agitazione"
12 marzo 2015 • 00:00