"Niente di fatto, nonostante il presidio del 28 luglio, Trenitalia ha deciso di andare avanti nell'indisponibilità a ricevere le rappresentanze dei lavoratori, ma soprattutto a sostenere la tutela del personale che da anni opera nelle attività di portierato delle officine di manutenzione dei rotabili. Non staremo inermi a guardare consumare un atto di tale violenza, non permetteremo che in un ambito dove c'è lavoro e le risorse necessarie, finanziate con i soldi pubblici, si mettano in crisi dodici famiglie oggi, e potenzialmente altre 800 famiglie fra pochi mesi, quando andranno in scadenza le attuali assegnazioni di appalto". Così Filt, Fit e Uiltrasporti della Toscana, in un comunicato unitario.
"Chiediamo con forza a Trenitalia di cambiare la propria rotta, e che si faccia carico della sua responsabilità civile e alle istituzioni locali di procedere speditamente alla creazione di una legge sugli appalti che regolamenti un sistema che ad oggi produce solo insicurezze, paure e povertà di salari e di diritti. Vogliamo tornare ad essere un Paese civile, dove al centro della politica ci siano i cittadini e i lavoratori, e non più gli interessi di pochi che pensano solo a riempire le proprie casse, calpestando i diritti e la dignità di chi lavora. Da oggi, inizieranno le proteste dei lavoratori che operano negli appalti ferroviari, anche nelle attività di pulizia dei treni", concludono le sigle di categoria.