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Oggi, 12 luglio, dalle 8 alle 10, presidio unitario davanti al ministero del Lavoro (via Fornovo) contro "l’ennesima enorme ingiustizia ai danni degli operai edili nell’accesso all’Ape”. Lo annunciano in una nota, i segretari generali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Roma e del Lazio. "Ai requisiti indicati dal Governo per l’accesso all’Ape, già inarrivabili per gran parte degli operai impiegati nell'edilizia - spiegano - ora si aggiunge un'ulteriore complicazione, ossia la scellerata circolare Inps che impone al lavoratore di consegnare, con la domanda, anche la dichiarazione del datore di lavoro che certifichi la prestazione svolta negli ultimi anni dal dipendente: una dichiarazione, dunque, per ciascun rapporto di lavoro".
Ma gli edili, come è noto, non hanno contratti di lavoro a tempo indeterminato, cambiano spesso datore di lavoro, di media tre all’anno. "Ci dica allora il ministro, ci dicano gli esperti dell’Inps come possa un operaio edile recuperare 21 datori di lavoro per farsi consegnare la certificazione – attaccano i sindacati –. Se pensiamo poi che per effetto della crisi sono venute meno numerose imprese e che non è prevista nessuna sanzione nel caso in cui il datore di lavoro rifiuti di rilasciare la dichiarazione, appare evidente come per un edile produrre la documentazione diventi di fatto impossibile".
Al danno, i sindacati, "si aggiunge quindi la beffa di questa circolare, che è l’ennesima presa in giro nei confronti dei lavoratori". "Siamo in presenza di una totale mancanza di conoscenza del sistema contributivo edile - commentano i sindacalisti -. Sorvolando sul fatto che l’Inps dovrebbe già possedere tutte le informazioni necessarie a ricostruire la vita contributiva di un lavoratore, ci chiediamo come sia possibile che Governo e Inps dimentichino che nella bilateralità edile esiste una cosa che si chiama Cassa Edile, che ricostruisce con precisione tutta la carriera lavorativa di un operaio".
I sindacati spiegano come "le Casse Edili sono quelle che rilasciano il Durc, cioè il Documento unico di regolarità contributiva. Come è possibile che l’Inps non lo sappia? Sono proprio le Casse Edili che ci forniscono il dato aggiornato sugli operai over 63 che potrebbero potenzialmente accedere all’Ape calcolando la continuità contributiva negli ultimi 6 anni su 7. Solo a Roma sono 850 gli operai che anziché rischiare la vita sulle impalcature potrebbero andare in pensione con le agevolazioni. Davvero il ministero del Lavoro e l’Inps si assumeranno la responsabilità di negare loro un diritto e di farlo, per giunta, frapponendo ostacoli palesemente ingiusti e facilmente superabili?".
"Appuntamento quindi domani davanti il ministero del Lavoro - concludono - con tanti operai over 63, disponibili a raccontare la propria storia".