Un gruppo di lavoratori Merloni della Fiom Cgil saliranno lunedì 2 novembre in cima alla torre del campanaccio di Nocera Umbra (Perugia). Da qui srotoleranno uno striscione che scenderà lungo le alte mura della torre, con la scritta “La Antonio Merloni deve vivere!”. E’ quanto si apprende da una nota della Cgil regionale.

Il sindacato di Nocera Umbra stima infatti – si legge nella nota - che, se la vertenza Merloni si dovesse concludere in maniera negativa, la perdita occupazionale si aggirerebbe intorno ai 2mila posti di lavoro.

“L'iniziativa del 2 novembre – spiega Mario Bravi, segretario generale della Cgil di Perugia – è finalizzata a chiedere al governo, finora del tutto assente, un impegno diretto a scongiurare effetti economici e sociali devastanti, una crisi nella crisi come l'abbiamo più volte definita, tra le più gravi di tutto il centro Italia”. “La scelta del 2 novembre, giorno dei morti, non è causale – conclude il segretario generale– il nostro è infatti un ultimo disperato tentativo di scongiurare la chiusura e quindi la 'morte' di una delle principali aziende della regione. Abbiamo scelto questa data proprio per sfidare un destino che al momento sembra inevitabile”.