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Sciopero oggi pomeriggio, 21 settembre, dei lavoratori della PM Group di San Cesario sul Panaro per chiedere il ritiro del licenziamento di un lavoratore del reparto manutenzione. I lavoratori sono in presidio davanti ai cancelli a partire dalle ore 13 di oggi. L’adesione allo sciopero è oltre l’80%. L’azienda, acquisita recentemente dalla multinazionale americana Manitex, ha circa 150 dipendenti e produce gru di varie dimensioni. Il licenziamento è stato motivato per esigenze di ristrutturazione del reparto e con la volontà di esternalizzare la manutenzione a fornitori esterni. Ne dà notizia la Fiom Cgil San Cesario s/Panaro
La Fiom Cgil e i lavoratori ritengono ingiustificato il licenziamento perché l’azienda non ha valutato alcuna soluzione alternativa di ricollocazione in altre mansioni, né l’utilizzo di ammortizzatori conservativi. “Inoltre – afferma William Neri della Fiom – giudichiamo sbagliata in sé la scelta di esternalizzare la manutenzione, in quanto si tratta di un reparto strategico per la funzionalità dell’attività aziendale”. Tra Fiom e azienda era in atto da mesi una discussione per affrontare i problemi di mercato che l’azienda da tempo segnalava e per trovare soluzioni condivise su eventuali riorganizzazioni che avrebbero dovuto coinvolgere le altre due controllare del Gruppo, Oil & Steel e Air Service, con l’obbiettivo di arrivare a creare un’unica entità aziendale. Questo licenziamento ha però spiazzato la Rsu e la Fiom mettendo in discussione anche il percorso che si stava aprendo.
“Il licenziamento in PM mostra purtroppo analogie con quello della lavoratrice in Glem Gas – prosegue William Neri –. Due licenziamenti a distanza di pochi giorni e di pochi metri. In questi casi le imprese scelgono deliberatamente di licenziare senza trovare soluzioni alternative e avendo a disposizione gli ammortizzatori sociali conservativi. Non sono dunque infondati i timori espressi anche ieri dal segretario della Fiom provinciale sulla maggior facilità e convenienza a licenziare per le aziende, resa possibile dalle ultime riforme del mercato del lavoro (Riforma Fornero e Jobs Act)”.
La Fiom, Rsu e lavoratori chiedono dunque all’azienda di ritirare il licenziamento e di trovare una ricollocazione alternativa per il lavoratore coinvolto.