“Le condizioni di lavoro per strada e negli impianti peggiorano, l’azienda continua ad assumere decisioni unilaterali e in alcuni casi contrari agli impegni assunti, i progetti sull’implementazione della differenziata non prevedono risorse aggiuntive, ma sono portati avanti tappando i buchi e creandone di nuovi in altre zone. La situazione è diventata insostenibile. In Ama si susseguono tavoli di trattativa, in cui il management non dà risposte, rimandando la risoluzione dei problemi. L’amministrazione Raggi non ha nemmeno tenuto fede agli impegni presi sulle delibere 52 e 58 del 2015, per scongiurare la privatizzazione di altri pezzi di servizio pubblico e permettere di sostituire con nuove assunzioni almeno il personale collocato a riposo”. Con una nota congiunta, le segreterie di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel comunicano l’avvio delle procedure per lo stato di agitazione, che precedono la proclamazione dello sciopero.
“Stavolta non ci fermeremo di fronte alle promesse. Abbiamo già testato la buona fede ed evidentemente la responsabilità ce l’hanno messa solo i lavoratori e i loro sindacati. Senza le modifiche a quelle delibere - modifiche previste da un accordo - i progetti per la differenziata nei municipi diventano uno spot, una presa in giro per i cittadini e i lavoratori. E mentre si tengono le conferenze stampa, gli operai continuano a lavorare in condizioni vergognose, con la raccolta manuale per strada e con gli impianti stracolmi di rifiuti”, dichiarano le organizzazioni sindacali.
“Senza la concretizzazione degli impegni presi e senza un confronto reale sui problemi che elenchiamo da mesi, lo sciopero sarà solo l’inizio di una mobilitazione lunga e rivolta ai cittadini, per spiegare fino in fondo le ragioni di difficoltà e crisi annunciate”, concludono Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel.