“La vertenza sul bilancio di Ama, i disagi di questi giorni, i problemi sulla raccolta per le utenze non domestiche, il caos negli appalti, il caso 29 giugno e le proteste contro il Tmb Salario mettono a nudo la fragilità del sistema rifiuti della Capitale. Sono tutti argomenti in cui ci troviamo coinvolti come organizzazione sindacale, ma che vanno affrontati con un approccio civico: serve uno sforzo comune per uscire dalla crisi e dare ai romani un segnale di cambiamento vero, ai lavoratori stabilità e condizioni di lavoro dignitose”. Con una nota congiunta Michele Azzola e Natale Di Cola, segretari generali Cgil Roma Lazio e Fp Cgil Roma e Lazio, annunciano la loro partecipazione alla manifestazione di sabato, promossa dal comitato 'No Tmb' e chiedono “a tutte le istituzioni di ogni ordine e grado, vista anche la discesa in campo del ministero dell’Ambiente, l’apertura di un tavolo che condivida un progetto per la Capitale sul ciclo integrato dei rifiuti”.
“Da troppo tempo – aggiungono i due sindacalisti –, la Capitale, i cittadini e i lavoratori, sono vittime di uno scontro politico senza quartiere sul tema dell’igiene ambientale. I problemi di oggi hanno ragioni antiche, ma senza soluzioni rischiano solo di peggiorare. Bisogna fermare questa spirale e mettere ognuno a disposizione la propria forza e la competenza per il rilancio. Sabato 6 ottobre saremo in piazza con una posizione diversa da quella del comitato, ma per mostrare vicinanza a quei cittadini. Gli impianti vanno riportati al loro funzionamento ottimale, per ridurre al minimo i disagi esterni e garantire a chi ci lavora condizioni dignitose. Serve un piano industriale che rilanci Ama e permetta di superare i problemi su logistica, dotazione di mezzi e raccolta, e una convergenza che metta le basi in tempi rapidi per dotare Roma di un’impiantistica moderna”.
“Per fare tutto ciò, il primo segnale deve arrivare dalla Giunta Raggi, con l’approvazione del bilancio di Ama e un segnale di apertura. L'8 ottobre ci aspettiamo una svolta all’incontro convocato in Prefettura, per evitare uno sciopero che, senza una svolta, proclameremo con Fiadel e Cisl, per responsabilità nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, e i cui disagi saranno responsabilità altrui. Ma tutti, Regione Lazio inclusa, devono uscire dal ring e mettersi al servizio della città. Noi, oggi come in passato, diamo la nostra disponibilità. Il tempo delle faide finisca, ha prodotto solo disastri", concludono i due dirigenti sindacali.