“Nulla da fare, Ama spa non dà risposte sulla tutela dell’occupazione dei lavoratori della '29 giugno', sulla raccolta differenziata per le utenze non domestiche e la pulizia dei mercati rionali del I, del II e di parte del IV municipio. Perciò, il 23 ottobre sarà sciopero di tutte le sigle sindacali, una mobilitazione che purtroppo avrà effetti sul decoro della città, ma che è dovuta agli errori della cooperativa nell’effettuare un ribasso insostenibile e a un sistema degli appalti inefficace nella tutela del lavoro e dei servizi, che in Ama sconta peraltro un’inefficienza storica”. Con una nota la Fp Cgil Roma e Lazio denuncia la grave situazione venutasi a creare dopo la richiesta di prolungamento del contratto di affidamento di due lotti del servizio di raccolta differenziata da parte di Ama spa alla Cooperativa 29 giugno servizi. Dopo aver lanciato l’allarme per “il mancato avvio della gara per il servizio di raccolta differenziata per le utenze non domestiche”, il sindacato riporta il risultato dell’incontro tenutosi oggi: “un nulla di fatto”.
“L'appalto, da noi contestato all’epoca – aggiunge il sindacato –, venne aggiudicato nel 2015 alla tristemente nota cooperativa 29 giugno appena commissariata, all’indomani dell’esplosione di Mafia capitale. Adesso, la cooperativa e Ama sono in contenzioso, visto che l’appalto ha prodotto oltre 12 milioni di perdite. Gli operatori sono frastornati. Dopo la dolorosa situazione creatasi nella cooperativa, già con l’ultimo cambio d'appalto hanno subìto una mutazione del contratto nazionale di riferimento, un taglio medio delle buste paga superiore al 20% e la perdita di oltre 25 posti di lavoro. Questa sordità e distanza dai problemi, tanto per le conseguenze sociali quanto per la ricaduta sull’offerta di servizi, è preoccupante e denota l’incapacità di Ama nel correggere i problemi macroscopici del passato e, ahinoi, del presente”.