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Finalmente il governo si muove. Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato tutti gli attori della vertenza Almaviva Contact a Roma per mercoledì 13 aprile (alle ore 11). Annunciato dal viceministro Teresa Bellanova, il confronto servirà a verificare le possibilità di una soluzione per la crisi del call center, che ha proclamato circa 3 mila esuberi in tutta Italia (di cui 1.670 a Palermo, gli altri a Roma e Milano), mostrando però negli ultimissimi giorni disponibilità a valutare vie d’uscita non così traumatiche. Nello stesso giorno le segreterie nazionali di Fistel Cisl, Slc Cgil e Uilcom hanno indetto lo sciopero dei lavoratori del gruppo, a sostegno appunto della vertenza.
“La convocazione è una risposta importante del governo. È evidente che ora ci aspettiamo soluzioni su tematiche che possono arrivare a devastare il sistema” commenta il segretario nazionale Slc Cgil Michele Azzola. L’ipotesi su cui si sta lavorando – ma siamo ancora alle indiscrezioni – è quello di un piano di ammortizzatori sociali per i dipendenti Almaviva, cui affiancare un corpus di norme orientate a correggere le storture del settore, che vanno da regole più certe per gli appalti all’esclusione dalle gare per le aziende che delocalizzano, fino al varo di una “clausola sociale” a tutela del personale. “Bisogna dare una possibilità a questo settore e stabilire regole certe” aggiunge il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso: “I call center non possono più essere considerati un ambito marginale, sono bensì un settore industriale strategico”.
Per mercoledì 6 aprile è intanto previsto un presidio dei 400 lavoratori Almaviva di Napoli, in piazza Plebiscito, in occasione della visita in città del premier Renzi per la cabina di Regia su Bagnoli. “Un’occasione unica per porre sotto i riflettori la crisi occupazionale che investe Napoli e la Campania” spiega il segretario generale Slc Cgil Napoli Osvaldo Barba: “Siamo in una fase molto delicata, che investe l’intero settore delle telecomunicazioni e dei call center. Sarà necessario anche affrontare l'intero indotto che riguarda gli appalti postali, per evitare che le procedure di esubero diventino ordinarie”. Martedì 12 aprile (alle ore 14), infine, il ministero dello Sviluppo economico ha convocato anche l’altro call center in crisi: la Gepin, interessata da 352 esuberi dopo aver perso un importante appalto di Poste Italiane.