Alta é la preoccupazione a Palermo, la sede principale del gruppo Almaviva, dove operano 3.400 persone, rimaste senza ammortizzatori sociali, a partire dal primo dicembre. Domani, a Roma, si terrá un tavolo tra Almaviva e il coordinamento nazionale delle Rsu aziendali per discutere della revoca dei contratti di solidarietá, in seguito alla modifica dell’inquadramento dal settore industria a quello dei servizi, decisa dall’Inps. A sostegno dei lavoratori, si sono espressi oggi la Cgil e l’Slc palermitani che, al comitato direttivo della categoria, hanno approvato un ordine del giorno per manifestare “preoccupazione e solidarietà alle migliaia di famiglie coinvolte da tale processo”.
Slc e Cgil locali non desistono e annunciano il loro impegno a “mettere in campo tutte le azioni necessarie a trovare una soluzione positiva per risolvere la vertenza e ridare forza a una realtà che costituisce un asse produttivo industriale fondamentale per il tessuto palermitano. Restiamo fortemente perplessi davanti a un provvedimento che cancella i contratti di solidarietà che l’Inps aveva approvato ad agosto".
"È una scelta per noi inaccettabile, che sembra rispondere solo alle esigenze dell’azienda e non tiene conto dei lavoratori – dichiara il segretario della Cgil di Palermo, Enzo Campo –. La vicenda, che ha carattere nazionale, ha ricadute gravissime sul nostro territorio. Per questo, chiederemo anche l’intervento, oltre che delle istituzioni, anche del comitato provinciale dell’Inps, per affrontare l’argomento, che tiene con il fiato sospeso migliaia di lavoratori di Palermo, fornendoci tutte le informazioni necessarie per studiare altre soluzioni. L’industria dei servizi di Almaviva é una delle nostre più grandi realtà produttive e non consentiremo il suo smantellamento”.