È stata siglata ieri (6 aprile) l’ipotesi di accordo che prevede l’avvio della cassa integrazione in deroga per i 152 lavoratori di Fiat Group e Fiat Powertrain all'Alfa di Arese (Milano) "che l’impresa ha fatto di tutto per trasferire a Torino a partire dal prossimo lunedì". Ne dà notizia la Fiom di Milano in una nota. "Con l’escamotage del trasloco forzato (ossia del licenziamento) - si legge - Fiat pensava di liberarsi una volta per tutte delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Alfa di Arese che con la loro costante mobilitazione, da oltre dieci anni rappresentano l’impresa una 'spina nel fianco'. Neppure questa volta Fiat ha vinto".

Dichiara Maria Sciancati segretaria generale della Fiom di Milano: “Certo che la cassa integrazione in deroga non risolve il problema occupazionale, ma ci consente di avere il tempo per trovare una soluzione positiva. Fiat è la più indisponibile e dispotica azienda con cui abbiamo a che fare (lo ha dimostrato non solo nella lunga vertenza di Arese) e costringerla a sedersi ad un tavolo, rimangiarsi i licenziamenti, ribadire l’impegno alla ricollocazione dei 152 dipendenti negli stabilimenti sul nostro territorio, rappresenta comunque una vittoria anzitutto delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Alfa che non hanno mai smesso di lottare e che questa mattina hanno approvato all’unanimità l’accordo dopo una affollata assemblea".

"Grazie alla loro tenacia
- conclude la sindcalista - la partita è ancora aperta, così come aperto resta il problema di come verranno utilizzati i due milioni di metri quadri dell’area di Arese. Il 29 marzo scorso la giunta regionale si era dichiarata disponibile a discutere del futuro dell’area soprattutto in relazione alle prospettive occupazionali. Ci auguriamo che al più presto la Regione Lombardia compia atti concreti in questa direzione. Noi faremo di tutto perché non sia territorio mangiato dalla speculazione".