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Intervenendo all'incontro di oggi al ministero dello Sviluppo economico - con la presenza di ministro, viceministro, presidente della Regione Toscana, sindaco di Piombino e commissario straordinario - Issad Rebrab, presidente di Cevital, ancora una volta non ha dato garanzie per quanto riguarda il mantenimento della produzione e dell'occupazione dello stabilimento Aferpi di Lucchini.
Il ministro Calenda ha quindi annunciato che entro la giornata di domani l'azienda riceverà da parte del ministero una lettera formale di messa in mora, nella quale si dichiara l'azienda inadempiente rispetto agli impegni concordati con governo, istituzioni e sindacati. A questo punto si aprono due strade: un prolungamento del periodo di sorveglianza di altri due anni rispetto al tempo di gestione straordinaria oggi in atto o la risoluzione del contratto con Cevital. Lo riferisce una nota del sindacato.
Per Rosario Rappa, segretario nazionale Fiom, "è positiva la decisione assunta dal ministro Calenda di messa in mora di Aferpi e la richiesta di proroga di 24 mesi delle garanzie previste dalla legge Marzano al fine di ricercare soluzioni industriali finalizzate a ricolare acciaio a Piombino".
"Inoltre - aggiunge - è positiva la risposta del ministero dello Sviluppo economico alla richiesta delle organizzazioni sindacali di istituire un tavolo congiunto con il ministero del Lavoro per i lavoratori dell'indotto. Positiva infine - conclude - la decisione di Cgil, Cisl e Uil di Livorno di proclamare lo sciopero generale di tutto il territorio a sostegno della vertenza Piombino e di tutte le crisi aperte".
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