Filt, Fit e Uiltrasporti chiedono "un impegno di tutta la politica marchigiana e dei parlamentari del territorio che verranno eletti per garantire la continuità operativa e lavorativa dell’aeroporto delle Marche e della sua società di gestione. Poiché i lavoratori di Aerdorica, in questa vicenda, sono stati coloro che hanno maggiormente sopportato e collaborato al compimento del piano di risanamento avviato dall’amministratrice unica, realizzatosi attraverso la riduzione dei salari e la maggiore flessibilità negli orari, sembra corretto sottolineare come, dopo tanti sacrifici, sia improponibile far sfumare la risoluzione della vertenza. Si chiede un’azione determinata e incisiva, volta all’approvazione e all’autorizzazione del finanziamento alla ricapitalizzazione da parte dell’Ue. I lavoratori la loro parte l’hanno fatta; ora spetta alla politica mettere in campo tutte quelle azioni corali e senza distinguo volte a portare a casa l’ok della Comunità europea".
A febbraio, il Tribunale di Ancona ha concesso il concordato in continuità per l'aeroporto delle Marche, ovvero un'opportunità irripetibile che dà la possibilità all’Aerdorica, società di gestione dell’infrastruttura controllata all'89,38% dalla Regione e sottoposta alla procedura pre-fallimentare dal gennaio 2017, di attendere l’eventuale via libera all’aumento di capitale: un'apertura di credito che va assolutamente percorsa senza alcun tentennamento.
La società, altresì, ha presentato un piano di risanamento 2017/22, acquisito agli atti dell’istruttoria prefallimentare, ma versa ancora in uno stato di squilibrio finanziario, poiché gravata dal debito erariale e previdenziale passato. Ragion per cui necessita un impegno finanziario per fare finalmente decollare lo sviluppo di questa infrastruttura, giudicata oltremodo strategica dal piano nazionale dei trasporti: l'aumento di capitale di 29 milioni, deliberato dalla Regione Marche, ha come finalità il risanamento delle posizioni di debito pregresse e conseguentemente la crescita dell'aeroporto. Pertanto, si sollecita un'azione corale di tutte le istituzioni e forze politiche per evitare una catastrofe infrastrutturale, con gravi ripercussioni sul lavoro diretto e indiretto (circa 400 unità lavorative tra forze dell’ordine, addetti alla logistica, Enav e società di servizi).