Questa mattina 3 novembre si è svolta una manifestazione davanti al cantiere Adimiral Tecnomar (ex Nca) di Carrara dove due lavoratori ingiustamente licenziati si sono incatenati davanti l’azienda. Ne dà notizia in una nota la Fiom Toscana. "Dopo 30 anni di lavoro vedersi sbattere fuori con pretesti infondati segna il culmine di una situazione lavorativa interna al cantiere fatta di pressioni, contestazioni e condizioni di lavoro assolutamente inaccettabili. Non si gestiscono le aziende con la prepotenza. La nautica in Toscana sta prendendo una brutta piega, vi é un modello distorto che sempre più penalizza i lavoratori e favorisce l’arretramento delle condizioni di sicurezza perché vi é, da parte delle imprese, la ricerca sfrenata della riduzione dei costi che alla fine sfocia nello sfruttamento dei lavoratori", spiega Massimo Braccini, numero uno della Fiom regionale.
"Questo è anche il risultato di varie leggi su leggi in materia di lavoro e appalti che hanno favorito la supremazia dell’impresa a scapito dei lavoratori. Il cantiere Admiral Tecnomar segna l’apice di questa condizione che va assolutamente contrastata. Non è possibile che aziende che operano su beni pubblici perseguano un indirizzo fondato, di fatto, sull’arretramento delle condizioni di lavoro, non solo perché é un’ingiustizia sociale, ma anche perché non vi sarebbe futuro per modelli produttivi deformati", aggiunge il sindacalista.
"La nautica in Toscana ha oltre diecimila addetti e deve risentire di un indirizzo strategico. Questo modello fallimentare va rivisto e le concessioni pubbliche demaniali devono essere rilasciate solo a determinate condizioni e nel maggior interesse della collettività, in contrasto alla cultura del profitto selvaggio, al massimo grado e costi quel che costi, anche in termini di sicurezza dei lavoratori, di libertà e dignità umana", conclude Braccini.