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“Un'intesa che scongiura i licenziamenti e riduce il numero degli esuberi, che verranno gestiti in cassa integrazione straordinaria, con un impatto contenuto sul reddito e attraverso percorsi certi di riqualificazione”. Così la Fiom Cgil commenta l’ipotesi di accordo sottoscritta nella notte di giovedì 14 luglio, presso la sede romana del ministero dello Sviluppo economico, tra sindacati e Nokia, intervenendo così sulla gestione dei 219 esuberi (su 1.480 dipendenti) dichiarati dalla multinazionale finlandese il 6 aprile scorso (all’interno di un piano generale europeo di 4.300 espulsioni). Entro il 26 luglio si svolgerà la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori sull'ipotesi di accordo.
L'intesa, sottoscritta da tutte le organizzazioni sindacali, prevede l'apertura della cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione per un numero massimo di 195 lavoratori. Di questi, 25 hanno già trovato una soluzione attraverso la ricollocazione interna: il numero dei lavoratori in esubero da gestire, quindi, è pari a 170. Le figure fungibili ruoteranno ogni quattro mesi, gli altri lavoratori permarranno in cassa integrazione per una media di sei mesi. Nel caso in cui il periodo di cassa superasse i sei mesi, è prevista un'integrazione salariale di 200 euro mensili.
La Fiom ritiene “positivo aver raggiunto questo accordo”, sottolineando anche che l’intesa “garantisce il mantenimento di tutte le sedi durante il percorso dei dodici mesi, nonché delle attività di ricerca e sviluppo presenti nel paese”. La categoria Cgil, infine, si augura “che questa ipotesi sia l'inizio di un nuova stagione di relazioni industriali con un'azienda che negli anni scorsi ha proceduto in maniera unilaterale al licenziamento di oltre cento lavoratori”.
L’accordo stabilisce anche un piano di riqualificazione condiviso con le organizzazioni sindacali che coinvolgerà tutti i lavoratori in cassa integrazione, puntando alla ricollocazione interna all'azienda ed esterna. Per chi decide volontariamente di lasciarla Nokia, è previsto un incentivo che, per chi ha oltre i 45 anni di anzianità, sarà pari a 26 mensilità (ricavate dalla somma del salario lordo annuale e del salario variabile diviso 12). Sono previste verifiche trimestrali presso il ministero dello Sviluppo economico: alla fine del percorso le parti si riuniranno in sede istituzionale e, nel caso di esuberi residui, cercheranno soluzioni condivise per la loro gestione non traumatica.