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"In questi giorni abbiamo assistito a un vero e proprio schiaffo alla democrazia, da parte di un governo che pensa di avere il diritto di eludere la volontà espressa con milioni di firme da cittadini e lavoratori, a sostegno dei quesiti referendari proposti dalla Cgil". Così, in una nota, Diana Agostinello, Cgil di Roma e Lazio, ed Edoardo Lisi, Filcams di Roma e Lazio.
“Nello stesso periodo – continuano i due dirigenti sindacali –, in un contesto molto più piccolo, i quaranta dipendenti dell'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici hanno deciso di utilizzare il referendum, uno degli strumenti più democratici a nostra disposizione, per esprimere il proprio parere sulla proposta di contratto collettivo aziendale, frutto di una trattativa durata tre anni, fra le nostre organizzazioni e l'amministrazione dell'ente pubblico nazionale francese. L' 89,18% delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati presso l'Accademia di Francia a Roma ha detto sì alla proposta di contratto di secondo livello e dopo qualche giorno si è arrivati alla firma di un verbale d'intesa tra le parti.
Tra le novità importanti dell'accordo, si annoverano l'armonizzazione dei trattamenti economici del ccl con la disciplina del rapporto di lavoro per i dipendenti delle ambasciate, consolati, legazioni, istituti culturali e organismi internazionali in Italia (ultimo rinnnovo, 30 gennaio 2017); un'una tantum pari al 15% della paga base, a copertura della vacanza contrattuale; uno scatto di anzianità fissato al 3%; l'introduzione della flessibilità oraria per gli straordinari e della banca ore per facilitare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; l'iscrizione dei lavoratori a un'assicurazione sanitaria integrativa.
"La Cgt-culture e le rappresentanze sindacali Cgt del ministero della Cultura francese – concludono i due sindacalisti – si sono felicitati per il buon lavoro svolto dai rappresentanti del personale di Villa Medici, dalla Cgil di Roma e Lazio e dalla Filcams di Roma e Lazio che hanno condotto la trattativa".