"Sulla stampa locale di oggi si legge di un’organizzazione sindacale che esalta come un successo del Jobs Act l’attivazione di 2 mila contratti di apprendistato in provincia di Bergamo. Le cose, purtroppo, stanno in modo molto diverso". La puntualizzazione arriva dalla Cgil di Bergamo: “In realtà nel 2015 si è toccato il punto più basso nell’attivazione di contratti di apprendistato, con 3.381 unità, pari a -17,5% rispetto all’anno precedente. Il saldo tra avviamenti e cessazioni è negativo: -963, il doppio dell’anno prima”
“Il decreto 81, applicativo del Jobs Act in merito alla riforma dei contratti, risale al giugno del 2015: da quel mese in poi gli avviamenti per apprendistato sono andati solo calando. Dei tre tipi di apprendistato, l’unico che è cambiato con il Jobs Act è quello di primo livello (per l’ottenimento della qualifica professionale): nella riunione di ieri in Provincia abbiamo saputo che le attivazioni sono 16. Alla quota dichiarata di 7.810 si arriva sommando tutti i contratti di apprendistato attivati negli ultimi tre anni e quasi tutti per l’apprendistato professionalizzante (le altre due forme – quello per la qualifica professionale e quello universitario – hanno percentuali da prefisso telefonico). Dove stia il successo è difficile, per ora, sapere”.