Venerdì 18 maggio sciopero per l’intero turno dei due siti di Pozzuoli, provincia di Napoli, e Padova, impattati dalla procedura di licenziamento comunicata da Comdata. Proprio ieri (15 maggio) l’azienda di servizi assistenza clienti lo ha reso noto formalmente alle strutture territoriali, a quelle nazionali e alle rsu. È partito quindi il conto alla rovescia di 75 giorni, tempo previsto dalla legge per trovare una soluzione e scongiurare la chiusura delle sedi in questione. “Le motivazioni sono inspiegabili, ha detto ai nostri microfoni la segretaria generale della Slc Cgil Napoli e Campania, Alessandra Tommasini. A Pozzuoli 59 lavoratori sono allocati su due grandi commesse, Wind e Vodafone. Quelle commesse ci sono ancora, ma l’azienda, al fine di razionalizzare, decide comunque che la sede di Pozzuoli deve chiudere allo scopo di trasferire le commesse in altre sedi di altre regioni. Non parliamo di un committente che ritira la commessa o riduce i volumi. Insomma, il lavoro c’è ma il gruppo decide comunque di riallocarlo altrove, senza curarsi anche della propria funzione sociale, soprattutto nel Mezzogiorno, per donne e uomini che hanno un’età media compresa tra i 40 e i 50 anni e difficilmente troverebbero un’altra occupazione”. Giorgio Sbordoni
Vertenze in primo piano: Comdata, chiusura sedi incomprensibile
Ilva, F. Brigati, rsu Ilva Taranto; Embraco, U. Bolognesi, Fiom Torino; Abb, M. Rota, Fiom; Comdata, A. Tommasini, Slc Napoli e Campania; Fedex, H. Toneatto, Filt Torino; guardie campestri BAT, G. Riglietti, Flai BAT. A cura di Giorgio Sbordoni
16 maggio 2018 • 12:58