JUDY di Rupert Gold Oscar come migliore attrice protagonista a Renée Zellweger per un’interpretazione che trasmette tutto il bagaglio emotivo e la fatica esistenziale di un’artista come Judy Garland. Dietro Dorothy e le sue scarpette rosse, si nasconde in realtà una bambina prodigio abbandonata dalla sua famiglia nelle mani di produttori senza scrupoli, attenti solo al profitto. La voce di Judy è quella di un usignolo, ma la sua anima è nera come i suoi capelli. Non solo un biopic sugli ultimi anni di vita dell’attrice, ma soprattutto uno squarcio su un mondo del lavoro fatto di diete a vita, orari massacranti sul set, pillole per annientare la fame e il sonno. Il film di Gold parte dall’inverno del 1968, quando Judy arriva a Londra per i concerti al Talk of Town. Un ritorno alle luci della ribalta che diventa un’occasione per ricordare un passato di sofferenze. Judy non può fare a meno del palcoscenico, che però le ha rubato la vita e la serenità. Un film da vedere per capire come e perché lo showbiz ha portato al tracollo molte celebrità. CATERINA di Francesco Corsi Esce sabato 15 febbraio il documentario sulle tracce della voce della cantante ed etnomusicologa che ha riscoperto la canzone popolare. Il folk studio, il Nuovo Canzoniere Italiano con Roberto Leydi e gli altri, l’incontro con un ancora poco noto Francesco De Gregori, gli spettacoli con Dario Fo. Caterina Bueno appartiene a quella generazione (forse estinta) di musicisti e studiosi della musica, che con chitarra e registratore portatile hanno raccolto l’immenso patrimonio della nostra musica popolare, ricantandola per restituirle una seconda vita. La cantautrice entrava nelle case a raccogliere con paziente curiosità i canti dei contadini: l’amore, la politica, il lavoro nei campi, tra povertà, immigrazione e lotta di classe. ALLA MIA PICCOLA SAMA di Waad Al-Khateab, Edward Watts Una storia personale che diventa un manifesto di resistenza. La ventiseienne regista siriana ha filmato la sua vita ad Aleppo da ribelle, durante i 5 anni della rivolta. Il documentario è una lettera d’amore a sua figlia, nata sotto i bombardamenti dei missili e dei barili bomba, per spiegarle la scelta controversa di restare in Siria a rischio della loro vita. In forma di video diario, la storia di Waad inizia nel 2012, quando da studentessa alla Aleppo University decide di scendere in piazza per protestare contro la terribile dittatura di Bashar al-Assad. Da quel momento, documenta con la macchina da presa la rivolta e la sua vita. Presentato in anteprima a Milano da Amnesty International, è in sala dal 13 febbraio. Ha ottenuto 1 candidatura ai Premi Oscar, vinto un premio ai BAFTA e agli European Film Awards come miglior documentario e l’Oeil d’Or al Festival di Cannes. LO STATO DELL'UNIONE di Stephen Frears Un matrimonio in crisi come metafora della Brexit. Nasce così la miniserie in dieci puntate in esclusiva su LaF (canale 135 di Sky), che nel titolo gioca sul doppio significato di Unione (europea e matrimoniale). Tom (Chris O’Dowd) e Louise (Rosamund Pike) si ritrovano settimanalmente in un bar, prima della consueta riunione con il consulente matrimoniale, per discutere della loro storia e della realtà che li circonda. Pian piano si renderanno conto che il loro divorzio è problematico almeno quanto l’uscita del Regno Unito dall’Ue. La serie, premiata agli Emmy Awards, è tratta dall’omonimo libro di Nick Hornby ed è stata diretta da Stephen Frears su sceneggiatura dello stesso scrittore. I due avevano già lavorato insieme per la trasposizione cinematografica di quel capolavoro di autoironia che è Alta fedeltà.
Tutte (o quasi) al femminile. Le uscite in sala e le serie tv
n’attrice da oscar, una cantautrice etnomusicologa e una regista combattente tra i film da non perdere questa settimana. A cura di Antonia Fama
13 febbraio 2020 • 08:50