da Rassegna sindacale A quattro mesi dal voto e un mese circa dal giuramento del governo Conte, delle tante promesse contenute nel contratto tra Lega e M5s molto poco è stato realizzato. Limpegno più consistente preso dai partiti che sostengono lesecutivo in campagna elettorale, però, era quello relativo alla flat tax, anche se qualcosa dal 4 marzo ad oggi è già cambiato negli annunci. Ci sono delle correzioni, si parla di doppia aliquota, ma il senso non cambia. Perché quando si vogliono abbassare le tasse bisogna necessariamente iniziare dalle piccole e medie imprese. Evidentemente il governo non riconosce le priorità del Paese. A dirlo, ai microfoni di RadioArticolo1, è Gianna Fracassi segretario confederale della Cgil. Se si vuole mettere concretamente in atto un intervento di natura fiscale - ha continuato Fracassi - si deve iniziare dal cuneo fiscale sui lavoratori. Quindi con un'operazione più progressiva per intervenire sulle detrazioni. La Cgil ha avanzato diverse proposte su questo fronte, mentre invece si osserva lintenzione da parte del governo di andare nella direzione opposta, quella della minor progressività. Nel nostro sistema fiscale, daltronde, già esistono degli interventi di natura forfettaria, quindi una tassa piatta che riguarda tante piccole e medie imprese già esiste. Per questo la flat tax non è la priorità in questo momento. Siamo ancora nella fase degli annunci, però ha continuato il segretario confederale di Corso dItalia anche se si prefigura sostanzialmente un arretramento alla lotta l'evasione fiscale. Perché sia per quanto riguarda lo split payment, sia per lo spesometro e il redditometro, il messaggio è molto chiaro: si arretra sulla lotta all'evasione.   Non è dunque un caso, per Fracassi, se l'unico provvedimento finora messo concretamente in atto dal governo sia il rinvio al 2019 della fatturazione elettronica per le pompe di benzina, uno dei settori in cui è molto diffusa l'evasione. Quello strumento servirebbe a garantire maggiore tracciabilità, quindi maggiore contrasto alla lotta all'evasione. E questa dovrebbe essere la priorità dello Stato ha affermato ancora Fracassi -. Lo stesso discorso può essere fatto per l'innalzamento della soglia sotto la quale si può utilizzare il contante e per l'ennesima rottamazione delle cartelle, due provvedimenti annunciati ma non ancora messi in atto.   Pure in questi casi ha concluso - stiamo parlando di promesse che mandano un messaggio chiarissimo a chi fino ad oggi non ha pagato le tasse: si privilegiano i furbi rispetto a chi invece le imposte le ha pagate e vorrebbe coerenza da parte dello Stato.