Bentrovati all’ascolto del notiziario di RadioArticolo1. In studio Giorgio Sbordoni. Annegato dopo essere caduto in un pozzetto. E’ morto così un tecnico dei contatori dell’acqua a Bandiera a Istrana, in provincia di Treviso. L’uomo stava eseguendo una rilevazione in un terreno privato quando è scivolato. Dall’inizio dell’anno le vittime sono 274. Fumata nera. Nessun passo avanti ieri nella trattativa Ilva, negoziata tra sindacati e Mittal fino a tarda notte. Accordo ancora lontano come spiega ai nostri microfoni il responsabile Cgil dei settori produttivi, Salvatore Barone. (sonoro) Muro contro muro. Dura la posizione dei sindacati nei confronti del management di Condotte, terza società italiana nel settore delle costruzioni, da tempo alle prese con una difficile situazione finanziaria. Al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, l’azienda ha annunciato l’avvio della cassa integrazione e la richiesta di prorogare il concordato preventivo. Prossimo incontro il 18 giugno. Qua la mano. Rinnovato l’accordo integrativo Campari che interessa oltre 700 addetti in tutto il Paese. La firma sancisce nuove condizioni e incrementa le relazioni sindacali con una delle aziende più importanti del food italiano. Memoria viva. Anche la Cgil partecipa al 26esimo anniversario della strage di Capaci. Il servizio di Stefano Milani “Le idee di Giovanni Falcone e gli ideali nei quali credeva non morirono con lui quel 23 maggio di ventisei anni fa. Oggi continuano a camminare e a vivere assieme a tutti coloro che sono impegnati nel difficile contrasto alle mafie e all'illegalità”. Così il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, in cui furono barbaramente uccisi per mano mafiosa il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro. “Quel giorno Cosa nostra - prosegue il dirigente sindacale - uccise un magistrato troppo scomodo e coraggioso, ma la mafia sbagliò a fare i conti. L’orrore per quanto accaduto cambiò profondamente qualcosa nell’opinione pubblica”. No, grazie. Mentre continua lo sciopero dei treni, in Francia il progetto di riforma ferroviaria voluto dal presidente Macron è stato respinto dal 94,97% dei lavoratori della compagnia transalpina Sncf. In tutto 91.000 i dipendenti ad aver partecipato al referendum. E’ tutto. Per riascoltarci e saperne di più RadioArticolo1.it
Giornale Radio del Lavoro Edizione delle 16:00
A cura di Giorgio Sbordoni
23 maggio 2018 • 16:12