Bentrovati all’ascolto del notiziario di RadioArticolo1. In studio Giorgio Sbordoni. La sicurezza non è un lusso. A Torino sciopero generale per fermare la strage sul lavoro. Stop di tutte le categorie e manifestazione nel pomeriggio in piazza Castello. Per i sindacati le cause vanno cercate nella precarietà, negli scarsi controlli, nel peggioramento delle condizioni di lavoro, come spiega ai nostri microfoni la segretaria provinciale della Cgil, Enrica Valfrè. (sonoro) Incontriamoci subito. La richiesta ad Amazon arriva dai sindacati dopo che il ministero del Lavoro ha sanzionato la sede di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, imponendo 1300 assunzioni per l’abuso nell’utilizzo di interinali. L’obiettivo del tavolo dovrebbe essere l’esame congiunto dei dettagli della vicenda. In difesa del futuro. Assemblea permanente all’interno dello stabilimento per i dipendenti della Salvi di Milano. L’azienda ne vuole licenziare 44 su 61. Per questo la mobilitazione continua. Oggi gli addetti sono in presidio davanti alla sede di Assolombarda. Un'amicizia che viene da lontano. E’ stato appena firmato, da Cgil e Aamod, il rinnovo della convenzione su produzione, conservazione e diffusione degli audiovisivi che raccontano il movimento operaio. Il primo protocollo siglato nel 1985 da Lama e Zavattini. Nella sede di Corso d’Italia iniziativa a margine della sottoscrizione alla quale ha partecipato anche Susanna Camusso. Fino alla fine. Addio a Luciana Alpi, mamma di Ilaria, da 24 anni cercava la verità sull'omicidio della figlia. Il servizio di Stefano Milani “Sono stanca di illudermi. Ma farò di tutto perché l'inchiesta non finisca in archivio”. Le sue ultime parole in aula descrivono perfettamente lo stato d’animo di una donna che, dopo la morte della figlia, non si è mai arresa per la ricerca della verità, nonostante tutto. Si è spenta ieri Luciana Alpi, a 85 anni, ventiquattro dei quali spesi per squarciare il silenzio sull’omicidio di sua figlia Ilaria e di Miran Hrovatin, i due inviati del Tg3 uccisi in agguato a Mogadiscio il 20 marzo del 1994. Dopo quella data, la sua vita è cambiata diventando l’icona di una battaglia che non è riuscita a vincere. Ma grazie alla sua ostinazione, alla sua scrupolosa verifica delle notizie, alla sua costanza nel pretendere verità dalla magistratura, senza mai cedere alla rassegnazione, ha alzato il velo delle ipocrisie e delle omissioni di una storia, purtroppo, senza un lieto fine. Fermi in stazione. Approda oggi pomeriggio al Parlamento francese per un ultimo voto il contestato progetto di riforma delle ferrovie. Continua intanto lo sciopero dei lavoratori della categoria lanciato proprio contro il disegno di legge. Il più lungo degli ultimi 30 anni, giunto al trentesimo giorno. Il provvedimento, tra le altre misure, ridurrebbe le protezioni previste dai contratti. E’ tutto. Per riascoltarci e saperne di più RadioArticolo1.it
Giornale Radio del Lavoro Edizione delle 13:00
A cura di Giorgio Sbordoni
13 giugno 2018 • 13:03